Le lamentele zittiscono le campane di Montale, ma c’è chi protesta: «Fatele suonare»
Il singolare caso dopo le richieste di una famiglia. Il parroco don Andrea Gianelli: «Ho tentato prima col dialogo e poi con soluzioni intermedie, ma anche questa soluzione non è stata presa di buon grado. Ho anche incaricato un ingegnere per capire il livello sonoro...»
CASTELNUOVO. Da ormai tre giorni le campane del campanile di Montale non suonano più per scandire le ore. Il motivo? Una diatriba tra i residenti della località di Castelnuovo: tra chi lamenta di essere disturbato dai rintocchi e chi invece vorrebbe mantenere attive le campane. Tra i due fuochi c’è don Andrea Gianelli: «La decisione è stata adottata a seguito delle proteste di una famiglia che vive vicino alla parrocchia. Dicono che, per motivi di salute, sono abituati a dormire di giorno e che vengono quindi infastiditi durante il sonno. Ho tentato prima col dialogo, - spiega il parroco - poi con soluzioni intermedie. Per diversi giorni il campanile ha suonato solo alla mattina, dalle 8 alle 12, ma anche questa opzione non è stata presa di buon grado. Ho anche incaricato un ingegnere per capire il livello sonoro avvertito nella casa di questa famiglia. Nel cortile dell'abitazione il suono delle campane arriva a 52 decibel, e sono molti meno quindi quelli uditi all’interno della casa. Considerato che il valore massimo non deve superare i 72 decibel, i rintocchi erano abbondantemente entro i limiti sonori previsti dalla legge. Nonostante ciò, per il quieto vivere, ho scelto di tenerle spente, pur essendo consapevole dell’importanza delle campane per la nostra comunità. L’orologio ha una funzione più civile che religiosa: è stato istituto secoli fa, quando nessuno aveva un orologio al polso o lo smartphone. Ora la sua utilità è superata, ma rimaneva il valore simbolico tradizionale. Voglio però precisare che nelle cerimonie religiose le campane rimarranno regolarmente attive».
Nel dettaglio
La torre dell'orologio di Montale suonava solo durante il giorno, dalle 8 alle 21.30 con un quantitativo di rintocchi pari all’ora nel suo scoccare, e con un solo rintocco nelle mezzore. Lo stop ha creato malumori nella cittadinanza: «Diverse persone si sono lamentate, sottolineando che è una tradizione che dura da 200 anni spezzata dalla volontà di una sola famiglia. Io mi trovo quindi a mediare tra due volontà: credo che attraverso il confronto e il dialogo si possa arrivare a una soluzione che metta d’accordo tutte le parti. Mi piacerebbe che con la famiglia che ha sollevato la polemica ci fosse un dialogo più costruttivo e che venga considerata le volontà dell'intera comunità».
La protesta contro la decisione del parroco ha investito una piccola parte della cittadinanza, che ha lanciato una raccolta firme. «Alcuni cittadini - spiega il sindaco Massimo Paradisi - hanno depositato in Comune, alcuni giorni fa, una petizione per ripristinare il suono dell’orologio. Come sindaco mi limito a fare da mediatore per trovare una soluzione, il caso non è di competenza dell’amministrazione comunale. Auspichiamo che si possano trovare punti di incontro tra le due parti attraverso il dialogo e che non prevalgano toni verbali accesi. Non c’è una soluzione giusta o sbagliata, si deve adottare una scelta che possa ristabilire la tranquillità nella comunità. Qualora ce ne sia ancora bisogno, faremo di nuovo da mediatori in futuri tavoli che coinvolgano la cittadinanza e la parrocchia. Auspichiamo che la diatriba si possa risolvere nel più breve tempo possibile».