Donne, a Modena 5mila infortuni sul lavoro nel 2024: «Stanchezza per gli impegni a casa»
I numeri sempre più in crescita hanno portato i sindacati a dedicare un focus al femminile sul tema. Renzo Pezzuto, dirigente medico dell’Inail: «La conciliazione del tempo tra impiego e famiglia è impegnativa». In totale 14.860 incidenti con 12 morti
MODENA. Si continua a morire sul posto lavoro. Ogni anno, ogni mese, ogni giorno. I numeri oscillano, ma la sostanza non cambia, soprattutto a Modena. I dati Inail presentati ieri lo confermano: nel 2024 le denunce di incidenti sul lavoro sono state 14.623, giusto un leggero calo rispetto all’anno precedente, che ne contava 14.860. Tra i feriti, 5.025 sono donne e 9.598 uomini. A confermarlo, il sistema ufficiale degli open data Inail stesso.
Un focus su lavoro delle donne e sicurezza
Tutti numeri, questi, che meritano un’analisi approfondita, come sottolineato da Rosamaria Papaleo, segretaria della Cisl, in rappresentanza anche di Cgil e Uil: «È un tema su cui insistiamo, perché lavoro e sicurezza sono due parole che ultimamente si incontrano di rado – afferma –. In particolare, oggi abbiamo voluto fare un focus sugli infortuni femminili, perché abbiamo notato che questi numeri riguardano sempre di più le donne, soprattutto per quanto riguarda gli infortuni in itinere, ossia quelli che avvengono nel tragitto casa-lavoro».
Incidenti mortali e malattie professionali
Concentrandosi, poi, sugli incidenti mortali avvenuti sul posto di lavoro a Modena e provincia, il quadro resta drammatico, anche se i dati mostrano un miglioramento rispetto al 2023. L’anno scorso le vittime sono state 12, tutte uomini, mentre quello prima erano 15, di cui 14 uomini e una sola donna. Sul fronte delle malattie professionali, invece, c’è stato un aumento evidente: 882 denunce nel 2024 contro le 810 del 2023. Qui emerge un altro dato significativo: mentre tra gli uomini l’incremento è netto (558 casi contro i 487 del 2023), tra le donne i numeri restano pressoché invariati (324 contro 323).
L’analisi del dirigente medico Inail
A offrire una lettura più dettagliata di questi dati è Renzo Pezzuto, dirigente medico Inail: «Dai dati abbiamo notato che la strada causa in proporzione più infortuni tra le donne, che di solito sono maggiormente impegnate nella conciliazione del proprio tempo tra impegni lavorativi e domestici. Ciò può avere ripercussioni sulla frequenza degli spostamenti e sui tempi di recupero dalla stanchezza. In presenza, poi, di turni lavorativi anche notturni, c’è il rischio che il fenomeno si amplifichi». Ma c’è un altro elemento: «Limitandosi agli infortuni in itinere, guardando non solo i dati modenesi è possibile notare come oltre il 50% dei casi codificati e riconosciuti avvenga al mattino, ovvero all’inizio del turno lavorativo. Circa un quarto durante la pausa pranzo e uno su otto alla fine della giornata di lavoro».
Il commento dell’assessora Camporota
Ma non è solo la strada il teatro degli incidenti. Scivolamenti, cadute, movimenti del corpo sotto sforzo fisico sono tra le dinamiche più frequenti. Ed è proprio su questo che interviene Alessandra Camporota, assessora comunale, che da poco ha acquisito la delega alle Politiche di genere: «Il lavoro femminile non può essere trattato solo durante la giornata internazionale delle donne, merita attenzione costante. L’occupazione per le donne ha da sempre numeri sfavorevoli a livello nazionale, e Modena non fa eccezione, sia per le modalità di impiego sia per le retribuzioni. L’incidentalità sul lavoro, spesso fatale, rende il tema ancora più critico, se pensiamo anche al fatto che le donne hanno tanti carichi, tra cui quello della famiglia, oltre a quello lavorativo». Insomma, il quadro è chiaro e i problemi sono noti. Eppure, i numeri restano allarmanti, perché gli infortuni continuano, le vittime si contano, e le emergenze si ripetono.
© RIPRODUZIONE RISERVATA