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Il caso

Il ministero: «Il Punto nascita di Mirandola può stare aperto fino al 2025», ma la risposta arriva tre anni dopo

di Luca Gardinale

	Il punto nascita di Mirandola è stato chiuso a dicembre del 2022
Il punto nascita di Mirandola è stato chiuso a dicembre del 2022

Ritardo nella comunicazione e la struttura nel frattempo ha chiuso. Golinelli (Lega) attacca Regione e Pd

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MIRANDOLA «Cara Regione, il punto nascita lo puoi anche tenere aperto fino alla fine del 2025, considerando che si tratta di un Comune terremotato». Il problema è che la risposta è arrivata... due anni e mezzo dopo la domanda, e nel frattempo il punto nascita è stato chiuso. Succede a Mirandola, dove in questi giorni, grazie a un accesso agli atti di un cittadino, è emersa una vicenda piuttosto surreale, almeno dal punto di vista istituzionale.

La surreale vicenda

Una questione che riguarda appunto il punto nascita di Mirandola, fatto chiudere da Regione e Ausl a dicembre 2022 tra mille polemiche. Prima di procedere con la chiusura, però, la Regione aveva chiesto al ministero di poter tenere aperta la struttura in deroga (così come per i punti nascita di Cento e Faenza), ma quella risposta non era mai arrivata, portando poi alla decisione di cessare l’attività alla fine del 2022. Una questione tornata alla ribalta in questi giorni, grazie a una richiesta di accesso atti di un cittadino, Paolo Baraldi, che ha interpellato il ministero proprio per sapere se quella risposta alla Regione fosse mai arrivata. Ebbene, a Baraldi la replica è arrivata (mercoledì 12 marzo), ed è anche una risposta piuttosto incisiva, perché il ministero, nel documento con carta intestata diffuso via social dal cittadino, sostiene di essersi espresso il 23 febbraio 2023 (due mesi dopo la chiusura della struttura di Mirandola), dando un parere positivo, ovvero confermando la possibilità di tenere aperto il punto nascita, fino alla fine del 2025, in virtù del fatto che la struttura si trova in un Comune colpito dal terremoto.

La Lega all’attacco

Un documento diffuso nella giornata di giovedì 13 marzo e rimbalzato tra un ufficio e l’altro, da Mirandola a viale Aldo Moro a Bologna, creando più di un dubbio: ma quella risposta sarà veritiera? E se sì, perché il ministero, che non aveva risposto alla Regione per due anni e mezzo, dovrebbe rispondere a un cittadino?

Una rivelazione che ha portato Guglielmo Golinelli, coordinatore provinciale e capogruppo della Lega a Mirandola, a far notare che «la responsabilità della chiusura ricade interamente sulla Regione e sul Pd. Per anni ci è stato raccontato che la chiusura era inevitabile, ma ora sappiamo che si trattava solo di scuse». A fare chiarezza sul pasticcio istituzionale ieri pomeriggio è stata la Regione, che ha ricevuto la risposta del ministero con il parere favorevole, ma... solo ora: per la precisione, il documento del ministero, firmato dal direttore generale del dipartimento della Programmazione e dei Dispositivi medici, il professor Americo Cicchetti, porta la data del 10 marzo, ovvero lunedì scorso, alle 15.51, mentre è stata ricevuta e protocollata dalla Regione il 13 marzo, giovedì. Per quanto riguarda i contenuti, il ministero conferma quanto anticipato da Baraldi, ovvero il via libera all’apertura in deroga del punto nascite, specificando che la decisione è stata presa in una riunione del 25 gennaio 2023. La Regione, insomma, ha ricevuto il parere favorevole dal ministero, ma due anni e mezzo dopo la richiesta, mentre il punto nascite è chiuso da fine 2022