Colletta nella comunità islamica per il nuovo centro culturale a Nonantola
Acquistato un capannone da 650mila euro: sarà luogo di preghiera ma anche di formazione
NONANTOLA. “Assalem”, l’associazione culturale islamica nonantolana, ha ufficialmente acquisito un ex capannone in via Isaac Newton, con l’intenzione di trasformarlo in una moschea o meglio in un centro culturale; un progetto per il quale è in corso una colletta nella comunità: obiettivo 650mila euro.
La ricerca e il progetto
Il gruppo musulmano, nato nei primi anni 2000, ha sempre avuto difficoltà nel trovare un luogo adatto in cui svolgere le proprie attività. La comunità, infatti, inizia trovandosi a pregare al Parco della Pace, ma con il tempo cresce con i numeri. Il Comune affida vari spazi all’associazione per permettere di svolgere le proprie festività in luoghi appropriati. Nel 2011, l’allora sindaco Borsari dichiara dopo aver preso parte alla festa di inizio Ramadan: «Rimane ora la volontà di trovare uno spazio permanente per questa comunità ormai perfettamente integrata a Nonantola».
Ora, dopo lunghi anni di attesa, Assalem ha il suo centro culturale, nel quale verranno create tre sale principali: 400 metri quadrati saranno dedicati alla preghiera, mentre le altre due sale saranno adibite all’insegnamento del Corano e per le attività formative ed educative per i giovani, come l’approfondimento della lingua italiana.
I commenti
Cherif Hafedh, presidente dell’associazione culturale, ha spiegato quali sono i progetti nel breve e nel lungo periodo: «Dopo tanto tempo abbiamo finalmente un luogo dove poter far crescere la nostra comunità. Desideriamo accogliere più persone possibili all’interno del centro, anche di religioni e costumi diversi dai nostri. Oltre alle lezioni del Corano, si terranno anche insegnamenti della lingua araba, per permettere ai cittadini di comprendere la nostra lingua e la nostra cultura. Al momento, l’edificio non sarà un luogo di culto ufficiale, ovvero una moschea, ma un giorno potrà esserlo».
Inizialmente, si erano alzate voci di dissenso tra la popolazione nonantolana perché si credeva che la struttura sarebbe diventata una vera e propria moschea. L’equivoco è scaturito dal volantino dell’associazione; infatti, in arabo, la parola moschea è intesa sia come luogo di culto ma anche come semplice luogo di preghiera comunitaria. Nel volantino si parla di donazioni per l’associazione legate sempre al centro culturale, dato che 300 mila euro sono già stati versati per l’acquisto dell’edificio, ma mancano altri 350 mila spalmati in tre rate.
«L’associazione è sempre stata molto aperta al dialogo con il Comune – ha dichiarato la sindaca, Tiziana Baccolini – e ha sempre proposto varie iniziative volte all’integrazione con il resto dei cittadini. È una realtà che è passata spesso inosservata a molti cittadini, ma ha sempre agito nel pieno rispetto delle regole e ci auguriamo che si integrino ancora di più con la nostra città».