Gazzetta di Modena

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I problemi della Sanità

Visite e tempi di attesa infiniti, il ministro Schillaci striglia le Regioni: «Situazioni indegne»

di Luca Gardinale

	Il ministro Orazio Schillaci
Il ministro Orazio Schillaci

L’Ausl di Modena: «Da noi agende aperte». Ma si aspetta anche un anno: per fare una Tac all’addome e al torace con mezzo di contrasto il primo appuntamento disponibile è il 22 gennaio 2026

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MODENA. Lo sanno bene i cittadini che ogni giorno si trovano davanti ad agende sempre più piene, tanto da provare e riprovare in farmacia a distanza di giorni, sperando di incrociare proprio il momento in cui qualcuno cancella un appuntamento. Al centro c’è la sanità pubblica, e in particolare i tempi delle visite specialistiche non urgenti, che nella grande maggioranza dei casi in provincia di Modena vanno ben oltre il mese di attesa previsto dalla Regione per le visite e i due mesi per gli esami diagnostici.

La lettera del ministro della Salute

Una situazione che riguarda un po’ tutto il Paese, tanto che il ministro della Salute Orazio Schillaci, dopo il primo richiamo arrivato a ottobre, ora ha deciso di alzare la voce, “strigliando” le Regioni sul tema delle liste d’attesa: «Il 27% delle strutture sanitarie presenta ancora irregolarità gravi – ha scritto il ministro al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga – persistono agende chiuse arbitrariamente, liste gonfiate, sistemi di prenotazione frammentati e pratiche opache che ostacolano l’accesso alle cure, troppe situazioni indegne, un quadro che non possiamo più tollerare».

La posizione delle Regioni

Parole molto pesanti, alle quali per il momento le Regioni non hanno ancora risposto, anche se dai governatori trapela un certo disagio per la situazione di stallo della riforma dei medici di base, che secondo la Conferenza potrebbe incidere proprio sulla questione liste d’attesa e sull’appropriatezza delle prescrizioni. Un monito che arriva dopo quello del 18 ottobre scorso, quando il ministro della Salute aveva scritto a Fedriga per condannare la pratica delle liste d’attesa «immotivatamente e illegalmente chiuse».

L’Ausl smentisce una chiusura delle agende...

Tornando alla lettera appena inviata, il ministro fa notare che la questione delle liste d’attesa «rappresenta oggi la battaglia più importante per garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini». Una prassi, quella della chiusura temporanea delle agende nei periodi in cui non sono disponibili appuntamenti per le visite ed esami specialistici, che non risparmia la sanità modenese, che più volte ha ricorso a questa pratica, anche se l’Ausl fa sapere che in questo momento non ci sono agende chiuse, così come le altre Aziende sanitarie dell’Emilia Romagna.

… Ma i tempi restano lunghi

Questo però non significa che i tempi delle visite rispettino i termini fissati dalla Regione: tanto per fare alcuni esempi, alla data di venerdì scorso (21 marzo), il primo appuntamento disponibile per prenotare una tac al torace (senza l’urgenza) era il 23 dicembre, ovvero tra 9 mesi, peraltro a Pavullo. Stessa data e stesso luogo per chi ha bisogno di una tac all’addome, mentre deve aspettare ancora di più chi deve fare una tac all’addome e al torace con mezzo di contrasto: primo appuntamento disponibile il 22 gennaio 2026, mentre quello successivo è a febbraio, tra poco meno di un anno. Va leggermente meglio, ma non troppo, per chi ha bisogno di fare i raggi al piede: in questo caso l’agenda dell’Ausl indica il 25 settembre, ancora una volta a Pavullo. Dati che dimostrano che in questo momento è soprattutto la diagnostica a essere in difficoltà in provincia.