Gazzetta di Modena

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Il caso

Perquisita la casa di Alberto Ruggi: «Ma non per la vicenda di Daniela»

di Daniele Montanari

	I carabinieri nella casa di Daniela Ruggi a Vitriola
I carabinieri nella casa di Daniela Ruggi a Vitriola

L’avvocato del fratello della 31enne scomparsa dal settembre 2024: «Indagine che non c’entra con il suo caso»

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PRIGNANO. Una perquisizione domiciliare. È avvenuta nei giorni scorsi presso l’abitazione di Prignano di Alberto Ruggi, fratello di Daniela, la 31enne di cui non si sa più nulla dal settembre scorso. Ma sull’obiettivo dell’attività e gli esiti, al momento nulla trapela. C’è solo una sottolineatura dell’avvocato dell’uomo, Deborah De Cicco, che garantisce che l’iniziativa non ha nulla a che fare con la scomparsa della ragazza.

La ricerca

La perquisizione è stata effettuata dai carabinieri circa un mese fa, ma se n’è avuta notizia solo ora. È avvenuta nella casa di Prignano dove Alberto Ruggi vive con la madre e la sorella, queste ultime estranee all’attività.

La perquisizione è stata disposta dalla Procura di Modena, ma vige il più assoluto riserbo sul fine dell’attività. Interpellata in merito, l’avvocato De Cicco ha rilasciato solo questo commento: «Mi limito a dire che qualunque attività investigativa, semmai realizzata, nei confronti del mio assistito, non è per nulla afferente ai fatti di scomparsa della sorella Daniela Ruggi». Quindi, in base agli elementi attuali, il fratello Alberto non è indagato per la scomparsa della sorella, altrimenti l’avvocato avrebbe ricevuto una notifica della perquisizione per il reato di sequestro di persona. La perquisizione dunque fa capo a un altro fascicolo, che vede indagato Alberto con un’altra ipotesi di reato. Si tratta della lite famigliare con la zia? È un’ipotesi, come potrebbero essercene altre.

La denuncia di Daniela

Di certo c’è che la perquisizione non è neanche nell’ambito delle indagini scaturite dalla denuncia che Daniela fece nei confronti del fratello il 6 aprile 2024 per lesioni e tentata violazione di domicilio, perché lui voleva entrare nella casa di Vitriola dove viveva la ragazza. Casa ricevuta dai nonni, di cui Alberto però era coerede assieme a Daniela. Aveva dunque titolo per entrare, e voleva farlo per vedere in che (precarie) condizioni viveva la sorella. Alla fine si arrestò davanti alle sue proteste, ma la ragazza si ferì a una mano con un vetro della porta nell’opporsi risolutamente al suo ingresso.

La perquisizione non può essere nell’ambito di questo fascicolo perché il pm già un mese fa ne ha chiesto l’archiviazione. Il gip ha rigettato la richiesta non nel merito ma per una questione tecnica: un vizio di notifica, essendo la parte offesa, Daniela Ruggi, irrintracciabile per la notifica stessa. È stato nominato quindi per questo procedimento curatore speciale di Daniela il sindaco di Montefiorino Maurizio Paladini, a cui il 29 marzo è stata notificata la nuova istanza con cui il pm ha chiesto l’archiviazione del procedimento. La madre di Daniela era stata già nominata sua curatrice speciale, ma in ambito civilistico, a seguito dell’istanza presentata dall’avvocato Elena Lenzini. Per questa vicenda di natura penale c’è stato bisogno di nominare una figura terza come quella del sindaco per una questione di conflitto di interesse: la madre ovviamente sarebbe stata in difficoltà nel fare un’eventuale opposizione all’archiviazione per la figlia e contro il figlio. Al momento, non risulta comunque che neanche il sindaco abbia fatto opposizione (difficile peraltro che possa avere elementi per farlo), quindi il fascicolo è destinato a chiudersi.