80 anni di Liberazione: passa in cielo Pippo, l’aereo che va a caccia di una preda
Il racconto datato 6 aprile 1945, in città si è sparsa la voce del rapimento di una giovane da parte di un gruppo di partigiani
MODENA. Nella notte hanno deliziato i passeggetti di Pippo, che sebbene brevi non mancano d'essere dannosi. Egli anche stanotte ha sganciato in qualche luogo non lontano della città, poiché il rintuonare degli scoppi è stato notevolissimo. La giornata si apre con l'irrompere di alcune squadriglie che si danno a braccare ovunque in cerca di preda e non appena la scorgono premono sullo scatto della mitragliatrice e fracassano uomini e carri e vetture. Ormai ci abbiamo fatto il callo anche a codesta caccia ostinata ed indefessa, praticata in ogni ora ed in ogni momento. Tuttavia il callo non ci vieta di vederne la quasi inutilità, perché non sono gli obbiettivi di guerra che ci colpiscono, bensì è il singolo uomo che viene preso di mira. L'uccidere un innocuo cittadino che va pei fatti suoi, che ha il solo torto di camminare su di una via maestra o secondaria, la quale può servire anche al nemico, e lo si uccide per questo fatto, non essendovi altro motivo plausibile, ci sembra un principio non solo inumano, ma anche illogico. Che ci colpiscano le vie come tali, lo si può anche comprendere, infatti ci viene confermato che due giorni fa alcune squadre si sono dedicate in modo speciale a picchiare sulla via che mette a Campogalliano, ed è appunto logico che questo accada, poiché in tale modo si viene sensibilmente ad intralciare il tragitto di truppe e di automezzi diretti a Reggio. È codesta via di Campogalliano una succedanea alle vie Emilia pel tratto Modena-Rubiera oggi inservibile essendo stato abbattuto il ponte sul Secchia a Marzaglia. Le truppe ed i trasporti sono quindi tenuti a valicare il fiume al Ponte Alto -sino che codesto è ancora in piedi- raggiungere Campogalliano, e da questa località, portandosi a Fontana, toccare Rubiera. Questo è il parere dei più, ma non è la prima volta che il pensiero degli Italiani, e sia pure quello di coloro che sono favorevoli egli Alleati, non collima con quello degli Inglesi. Un fatto però serissimo è per nascere da queste incongruenze che costano sangue al nostro popolo e detrimento al patrimonio nazionale: la simpatia che poteva annidarsi nel nostro animo e favore di codesti Albionesi od Americani che siano, va affievolendosi di giorno in giorno, man mano cioè che simili incongruenze vanno facendosi sempre più numerose. Dopo una sosta di un paio d'ore, cioè allo scoccare della fatidica ora delle 12,30, ecco che le grosse formazioni si fanno signore incontrastate del nostro cielo. Arrivano una sull'altra senza un minuto d'interruzione e si susseguono senza fine. Sono dirette al Nord e se ne vanno compatte e numerose come non mai. E questo accade perché mai, sino ad ora, erano comparsi apparecchi in sul nostro cielo, perché sciami di tale natura mai ci fu dato di vedere. Chi s'è presa la cura di contarli non ha raggiunto lo scopo, sebbene tutto lasci credere che sette od otto centinaia di grossi volatori siano comparsi e tutti diretti ad una stessa meta. Da persona che è in servizio presso la locale stazione di avvistamento mi viene assicurato che gli apparecchi erano esattamente 996. Chissà chi sarà per pigliarci di mezzo! Si è sparsa la voce, ed è risultata vera, che stamane un gruppetto di partigiani ha involata una giovane, e non è questo un rapimento d'amore, abitante al momento in viale della Pace. Essa risponde al casato dei Bacchi e la si ritiene non modenese o quanto meno di patria bolognese. La ragazza stava uscendo di chiesa allorché quattro uomini l'hanno avvicinata e fattela salire su di una vetturetta all'uopo in attesa, se ne sono andati per ignoto soggiorno. V'è di mezzo la questione di parte indubbiamente, ma non ancora possiamo dire alcunché sui motivi che hanno determinato codesto nuovo fatto partigiano. Il tardo pomeriggio invece non è stato disturbato da nuove incursioni, e tale assenza è venuta di sollievo ai cittadini, i quali hanno potuto riprendere la loro consueta opera, compresa quella della due chiacchiere vespertine sugli avvenimenti del giorno. Oggi le considerazioni vertevano sulla nuova offensiva presa dagli Inglesi in quel di Massa. La cosa è vista simpaticamente, perché anzitutto si è allontanata la minaccia che stava sul nostro capo, che cioè la più volte annunciata offensiva dovesse scatenarsi proprio sulle nostre montagne e scendere di poi alle porte della città, ma in secondo luogo si ritiene ottima tale mossa la quale viene a portare un raddrizzamento del fronte assai giudizioso. Coi Tedeschi in forze a Gallicano, si poteva temere da un momento all'altro una frecciata al fianco degli Alleati per non dire alla loro schiena. Se l'azione di Massa sarà condotta a buon fine i Tedeschi dovranno accorciare il saliente di Gallicano evacuando la Versilia. Sembra che anche in Piemonte, cioè dalle Alpi si vada delineando una azione sincrona, ma su di essa manchiamo di notizie. Oggi il bollettino parlando della puntata di Massa la chiama un tentativo di azione locale ed asserisce di avere respinto ogni infiltrazione. Gli Inglesi per contro, tacciono. Si crede che stiano tracciando vere e proprie azioni offensive e non semplici tentativi o sondaggi.
*Adamo Pedrazzi (1880-1961) era direttore della Biblioteca Poletti, reggente dell’Archivio Storico Comunale e, all’epoca, pubblicista per la Gazzetta dell’Emilia