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Carpi, calci e schiaffi tra ragazzine: il video fa il giro del web

di Ginevramaria Bianchi

	Le immagini choc
Le immagini choc

Il gravissimo episodio è avvenuto nel parcheggio dell’istituto tecnico Meucci tra botte, insulti e immagini choc. Interviene il sindaco Riccardo Righi: «Voglio incontrarle»

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CARPI. Due ragazze minorenni si affrontano nel parcheggio dell’istituto tecnico Antonio Meucci mentre sono circondate da una folla di ragazzi della loro stessa età, che le incoraggiano a scontrarsi, a dirsene quattro, mentre c’è anche chi, col proprio telefono, alza il braccio per filmare. È successo venerdì, a Carpi, ed è tutto documentato proprio dalle riprese degli spettatori che erano lì. Riprese che ora stanno facendo il giro del web, spargendosi a macchia d’olio.

Il video

La scena iniziale è quella di una sfida: non sembra qualcosa di nato per caso, ma un appuntamento, uno scontro premeditato e alimentato da tensioni non ancora chiarite. Dopo pochi secondi di provocazioni, parte il primo schiaffo, violento, che quasi fa crollare a terra una delle due. L’altra non si ferma. Si avventa con brutalità, spinta dalla folla che incita e commenta. La trascina per i capelli, mentre la ragazza colpita tenta una reazione per difendersi. Invano.
Le vengono tirati calci nello stomaco con ancora i capelli tirati e la testa bloccata, fino a che non riesce a trascinarla dall’altro lato della strada e a spingerla con un ultimo forte gesto che la fa cadere a terra definitivamente. Solo un ragazzo tenta di intervenire provando a mettersi in mezzo per difendere l’amica, ma subito viene bloccato dagli alleati dell’avversaria, che lo isolano con degli spintoni e lo escludono dall’arena.

Le botte e gli insulti

Gli ultimi calci arrivano alle gambe dopo che la ragazza si è rialzata, e poi lo scontro si conclude. Le due giovani si allontanano l’una dall’altra, ma l’eco della violenza resta nell’aria. Attorno, i gruppi delle due diverse fazioni vociferano. Il video continua a riprendere, nel frattempo, e immortala i volti, le voci, le dinamiche. Le “squadre” intorno si fronteggiano verbalmente, tanto che a un certo punto viene urlato da un lato della strada: “hai fatto una figura di mer...”. Subito dopo qualcuno aggiunge: “Le sta bene a quella putt... di mer..”. Parole, queste, che svelano un rancore personale, forse vecchi screzi, forse questioni private. Il video, come detto, è già virale. Circola sui social da ieri, forse addirittura da venerdì stesso, e si parla anche di un possibile secondo episodio, un seguito, accaduto ieri mattina.

La preside del Meucci

La scuola, seppur l’aggressione sia avvenuta fuori dall’edificio, è già a conoscenza dei fatti. La dirigente, Viviana Valentini, ha commentato così l’accaduto: «Non appena ho saputo della vicenda mi sono subito mossa per contattare le famiglie e discutere dell’avvenuto. Parliamo di due studentesse minorenni, e quindi era giusto informare subito i genitori. In quanto dirigente non posso fare altro che dire che si tratta di atti deprecabili che ci auguriamo non avvengano più, nella scuola e fuori. Lavoreremo e faremo il possibile per migliorare questo clima». I motivi del litigio tra le due ancora non si sanno. Restano avvolti dal caos delle voci, degli schiamazzi, dal tifo. Le riprese, oltre all’atto di violenza in sé, manifestano anche un comportamento collettivo che racconta più della singola rissa.

Il sindaco Righi

È proprio su questo che è voluto intervenire il sindaco di Carpi Riccardo Righi, che ha preso una posizione netta: «Quanto accaduto è grave. Non solo per il gesto in sé, ma perché ci mette davanti agli occhi un disagio profondo che attraversa le nuove generazioni. Quando un ragazzo o una ragazza usa violenza, quando intorno c’è chi guarda senza intervenire, stiamo fallendo come comunità – dichiara –. Parliamo di isolamento, solitudine, mancanza di strumenti per affrontare un mondo complesso. Nelle nostre città episodi simili accadono troppo spesso: il campanello d’allarme ha già suonato. Ora bisogna agire. Da un mese abbiamo avviato un percorso educativo per prevenire queste direzioni. Lo rafforzeremo, senza esitazioni. Nei prossimi giorni chiederò di incontrare personalmente i ragazzi coinvolti e le loro famiglie fianco a fianco delle scuole. Perché educare – conclude il sindaco – è un dovere. Sempre. E vale più di qualsiasi condanna». La scuola, come detto, è subito intervenuta e le famiglie sono state regolarmente informate. Ma resta un video. Restano decine di occhi fissi sugli schermi. Resta una ragazza a terra, ferita, e un’altra che si allontana tra gli applausi, gli insulti, i like.