La figlia di Rocco De Salvatore: «Angelo Barbato, l’assassino di mio padre, è libero e adesso lo incontriamo in piazza a Finale»
Condannato per la morte del pensionato, non è più ai domiciliari ma ha l'obbligo di dimora
FINALE. Angelo Barbato, condannato per la morte del 73enne Rocco De Salvatore, non è più ai domiciliari. Dopo che nei mesi scorsi la Corte d’Appello ha “alleggerito” la sua pena – è stata confermata l’accusa più pesante, quella di omicidio preterintenzionale, ma è cambiato il peso dei reati minori – ora non è più ai domiciliari: la misura cautelare è quella dell’obbligo di dimora a Finale.
Lo stesso posto in cui abitano le figlie della vittima, che nei giorni scorsi hanno scoperto per caso che Barbato non è più ai domiciliari: «Siamo sconcertate – così una delle figlie della vittima – ha ucciso nostro padre ed è libero».
Nell’ottobre 2023, il tribunale di Modena in primo grado aveva condannato per omicidio preterintenzionale (De Salvatore fu ucciso con un mix di farmaci) la 39enne di origine marocchina Samia El Harim, con 12 anni di carcere, e il 42enne finalese (nativo di Cento) Angelo Barbato, con 6 anni e 10 mesi.
A novembre in Appello erano stati tolti 2 mesi a Samia e 8 mesi a Barbato.
«Il mio assistito – precisa l’avvocato Roberto Neri, legale di Barbato – non era a casa perché non è più ai domiciliari. Ora ha l’obbligo di dimora a Finale. E il 24 andremo in Cassazione».
La figlia della vittima
«Io abito a Benevento – così Pierangela De Salvatore, una dei figli della vittima – e ho saputo che nei giorni scorsi le mie sorelle hanno visto Angelo in piazza a Finale. Era sullo scooter, parlava e rideva al telefono tranquillamente».
Pierangela è amareggiata: «Davvero siamo costretti a incontrare per strada l’assassino di mio padre, che non ha fatto neppure un giorno di galera? È assurdo».
La donna prosegue: «Non sappiamo come mai lui sia fuori, ma sappiamo che noi dobbiamo incontrare chi ha ucciso mio padre per strada. E non è normale. Non accetto che lui sia già libero di girare per Finale come se niente fosse, come se non avesse fatto nulla».
De Salvatore, prosegue: «C’è un’altra cosa che voglio sottolineare. Né lui né Samia hanno mai mostrato un segno di pentimento. Non hanno mai chiesto scusa a noi figli».
La fuga di Samia
Il pensionato Rocco De Salvatore venne trovato morto nella propria abitazione di Massa il 31 luglio 2022.
Samia el Harim ha ricevuto la condanna più pesante: anche lei era ai domiciliari, con braccialetto elettronico. Una pena che avrebbe dovuto scontare nella sua abitazione di Canaletto, a qualche chilometro da Finale.
Ma la scorsa estate aveva tagliato il braccialetto ed era scappata. Una fuga durata diverse settimane. Dopo serrate ricerche, alla fine, era stata trovata a Reggio dalla polizia di Stato.
Era stata riconosciuta dagli agenti e bloccata, e così la sua latitanza era finita. Anche i domiciliari erano finiti: infatti, vista la gravità di quella fuga, era stata condotta in carcere.