Caffè Concerto, è braccio di ferro: «Il Comune ci dia 4 anni per i lavori»
Gustavo Criscuolo, amministratore della Retail Real Estate Management che gestisce lo storico locale in Piazza Grande, si augura una proroga del bando per completare il progetto di ristrutturazione
MODENA. Un locale simbolo del centro storico di Modena, un progetto di rilancio da quasi mezzo milione di euro e, ora, la richiesta di una proroga di quattro anni per poter finalmente completare la ristrutturazione cercando, possibilmente, di ammortizzare le spese. Questo, in estrema sintesi, ciò che succede in questi giorni tra le mura del Caffè Concerto, cuore della movida che sta ai piedi della Ghirlandina, in Piazza Grande. Con lui, è tornata sotto i riflettori anche la Retail Real Estate Management (Rrem), società aggiudicataria del bando per la gestione dello spazio comunale a novembre del 2018, che chiede ora all’amministrazione comunale quattro anni in più rispetto alla scadenza naturale prevista dal bando. Il motivo? «Recuperare il tempo perso per via del Covid e delle attese burocratiche, che hanno reso finora impossibile avviare i lavori previsti dal progetto iniziale».
Le motivazioni
«Non vogliamo abbandonare il progetto – afferma mettendo le mani avanti Gustavo Criscuolo, amministratore della Rrem – però ci serve più tempo. Quando abbiamo vinto il bando erano previsti 13 anni di gestione in cui avremmo anche dovuto ristrutturare e valorizzare il locale. Ma quando sono arrivate le autorizzazioni per procedere, a maggio 2020, la pandemia ha bloccato tutto. E così, il tempo è passato senza che si potesse mettere mano alla trasformazione promessa». A complicare ulteriormente la situazione, poi, era stato anche un ricorso al Tar fatto dalla società seconda classificata, la Madonna Srl, che aveva contestato l’assegnazione creando una battaglia burocratica che si era risolta solo nel 2023. «Parliamo, concretamente, di una ristrutturazione che ci andrebbe a costare quasi mezzo milione di euro, e che comporterebbe la chiusura del locale per un paio di mesi –continua Criscuolo – Noi siamo certi che sia fondamentale procedere con questi lavori, però sappiamo anche che non è possibile ammortizzare l’investimento nella metà degli anni previsti dal bando. Per questo chiediamo quattro anni di proroga all’amministrazione, che sembra sia ben disposta ad ascoltarci».
Le prospettive
L’incontro con l’amministrazione è previsto per venerdì 11 aprile, e si farà il punto sulla questione della proroga e sui lavori che, a detta dello stesso Criscuolo, «sono necessari». Qualche tentativo di rilancio c’era stato: come quello dell’ex gestore Daniele Piccirillo, che a inizio 2024 aveva provato a rinnovare l’offerta con uno spirito giovane e universitario. «La location è meravigliosa e ci dà prestigio, però i lavori all’interno sono fondamentali per il locale – conclude Criscuolo –. In questa situazione, oltre al Covid, c’è stato l’avvicendamento della nuova amministrazione e un nuovo direttore generale, e capisco che l’ente abbia bisogno di passaggi formali e di tempo. D’altra parte noi, però, non possiamo più tergiversare. Quattro anni di proroga per ammortizzare i lavori sono necessari e, se non sarà possibile averla, negozieremo altre soluzioni».