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Il caso

Trovato il quarto telefono di Daniela Ruggi: oggi l’incarico per le analisi

di Daniele Montanari

	Daniela Ruggi è scomparsa a settembre 2024
Daniela Ruggi è scomparsa a settembre 2024

È un cellulare misterioso: non è tra quelli dati dal fratello ai carabinieri né quello regalato da Domenico Lanza alla ragazza di Vitriola scomparsa il 20 settembre 2024. Due esperti dovranno esaminarlo

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MONTEFIORINO. Qual è il telefono di Daniela Ruggi su cui oggi in Procura verrà dato il via libera alle analisi? Si tratta di un quarto smartphone che finisce ora al centro delle indagini sulla scomparsa della 31enne di Vitriola. Ma su cui non si sa praticamente nulla. Il mistero del telefono nel mistero della scomparsa.

Non è il telefono in casa

Inizialmente si pensava che fosse un vecchio telefono rinvenuto a casa di Daniela a Vitriola, all’inizio delle indagini, quando fu aperto il fascicolo per sequestro di persona. Ma non è così. Il 1° novembre 2024 Alberto Ruggi, fratello di Daniela, quando fu sentito la prima volta in caserma consegnò spontaneamente ai carabinieri due telefoni che la sorella aveva in casa: «Si trattava di un telefono di marca Oppo e di uno di marca Huawei – specifica l’avvocato Deborah De Cicco, che assiste Alberto – apparecchi che il fratello ha messo subito a disposizione degli inquirenti, pur non sapendo se e quanto erano ancora in uso a Daniela». Un Oppo e un Huawei, dunque. Ma il cellulare per cui oggi verrà affidata la perizia per estrarre dati, presenti o cancellati, è un Samsung Just M503 dual sim. Un telefono che il pm nell’avviso di accertamenti tecnici non ripetibili definisce “in uso a Daniela” senza specificarne la provenienza.

Non è quello di Lanza

Non si tratta neanche dello smartphone che Domenico Lanza, lo “sceriffo” di Polinago, regalò ad agosto 2024 a Daniela. Lui non l’usava più e lei cercava un altro telefono perché con i suoi vecchi aveva problemi. «Lanza regalò a Daniela un telefono modello “King Kong” (della Cubot, ndr), di quelli indistruttibili – spiega l’avvocato Fausto Gianelli, difensore di Lanza – non si tratta dunque di questo apparecchio». Sarebbe stato clamoroso se lo fosse stato, perché è quello mai ritrovato con cui Daniela si è allontanata il 20 settembre, sparendo nel nulla. Un telefono il cui ultimo segnale lo dà agganciato alla cella di Vitriola. Poi il buio completo.

Quando trovato e dove?

Dunque se non è uno dei telefoni consegnati dal fratello, e non è quello donato da Lanza, che telefono è? Non si è mai saputo nulla di un quarto telefono di Daniela. Sorgono quindi due domande di fondo: quando è stato trovato, e dove? È un altro cellulare che la ragazza teneva in casa e che è stato rinvenuto in un secondo momento, o è stato trovato altrove durante le perlustrazioni? Poi, quando è stato trovato e perché proprio adesso, a quasi sette mesi dalla scomparsa, ne vengono acquisiti i contenuti? Perché peraltro analisi solo su questo telefono e non anche sugli altri due trovati all’inizio in casa di Daniela? Non si tratta certamente di un telefono ritrovato nella perquisizione a casa del fratello, eseguita circa un mese fa a Prignano (nell’ambito di un altro fascicolo, non quello della scomparsa). In quella sede sono stati acquisiti solo i due cellulari di lui, e subito riconsegnati dopo aver fatto la copia forense. Insomma, potrebbe essere denso di risvolti l’incarico che oggi, 10 aprile, alle 13 verrà affidato ai due periti (Andrea Taroni e Angelo Musella) che dovranno analizzare il misterioso telefono, alla ricerca dei suoi misteri.