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La proposta

Metro di superficie, più linee ferroviarie e fermate dei bus: ecco la mobilità del futuro pensata dai sindaci

di Gabriele Canovi

	I sindaci studiano modelli di mobilità sostenibile
I sindaci studiano modelli di mobilità sostenibile

Il documento firmato dai primi cittadini è stato depositato da Riccardo Righi sarà presentato nel prossimo consiglio provinciale: dal potenziamento della Modena-Sassuolo e della Modena-Carpi ai nuovi modelli di mobilità integrata

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MODENA. Raddoppio delle linee ferroviarie, nuove fermate, una vera metropolitana di superficie e una mobilità che risponda alle esigenze di tutti, non solo degli studenti. Ma soprattutto un fronte unito, quello dei sindaci della provincia di Modena, con l’obiettivo di risolvere uno dei maggiori problemi che attanaglia il nostro territorio (e non solo): la viabilità. Sono stati proprio loro, i primi cittadini modenesi, a redigere un lungo documento che mira a ridisegnare la mobilità.

Il documento

Un documento depositato dal sindaco di Carpi, Riccardo Righi, e che verrà presentato al prossimo consiglio provinciale. «Sto lavorando su un tema molto importante – dichiara Righi – una nuova mobilità per la nostra provincia. Ho presentato infatti un ordine del giorno, frutto del lavoro condiviso con tante e tanti amministratori del territorio. Un documento che chiede con forza di avviare un percorso strategico e partecipato per costruire una mobilità pubblica davvero integrata, sostenibile e competitiva. Perché la qualità del trasporto pubblico non è solo un tema di infrastrutture e viabilità: è una questione di equità sociale, coesione territoriale e diritto alla mobilità». L’ordine del giorno è stato presentato dal gruppo “Insieme per una nuova provincia”, di cui fanno parte anche Massimo Mezzetti (sindaco di Modena), Lorenzo Calzolari (consigliere comunale di San Felice), Giovanni Gargano (sindaco di Castelfranco), Roberta Muccini (consigliera di Polinago), Massimo Paradisi (sindaco di Castelnuovo), Fabio Poggi (consigliere di Modena), Riccardo Righi, Simona Sarracino (consigliera di Formigine), Monja Zaniboni (sindaca di Camposanto) e Luigi Zironi (sindaco di Maranello).

Le proposte

Ma quali sono, nel concreto, le idee di questo lungo documento? È presto detto. C’è il «potenziamento delle linee ferroviarie provinciali (in particolare Modena-Carpi e Modena-Sassuolo e le sue sinergie con la Sassuolo-Reggio/Stazione Mediopadana) verso modelli di mobilità integrata, prevedendo l’eventuale realizzazione di una metropolitana di superficie con maggiori punti di accessibilità»; ma c’è anche la definizione di nuovo «assetto delle fermate e della mobilità gomma-ferro nel territorio dell’Unione del Sorbara e sulla tratta ferroviaria Bologna-Modena». Il riferimento è alla possibilità di istituire «due nuove fermate del servizio ferroviario metropolitano Bologna – Modena nelle località di Cavazzona e di Gaggio nel comune di Castelfranco». Si pensa, poi, alla possibilità di «ridisegnare la mobilità su gomma prevedendo il potenziamento delle linee di autobus extraurbani sulla direttrice nord-sud del territorio del Sorbara». Nel documento, si cita anche l’ipotesi di «approfondire possibili scenari di ulteriore sviluppo del sistema metropolitano ferroviario, o attraverso sistemi alternativi, che guardino ad integrare aree oggi maggiormente scoperte come la montagna e i comuni dell’area nord». Infine, si sollecita la Giunta regionale a dar corso alla prevista realizzazione di uno «studio di fattibilità tecnico-economica per la creazione di una “Ferrovia Cispadana”, linea ferroviaria avrebbe il compito di collegare diverse città, tra cui Sassuolo, Reggio, Carpi, San Felice, Ferrara e Ravenna/Faenza fino a Rimini».

La visione

Secondo il sindaco carpigiano Righi, «serve più capillarità, più connessioni ferro-gomma, più investimenti nelle aree montane e nei comuni della Bassa. Chiediamo, quindi, alla Regione e al Governo di fare la propria parte, investendo risorse concrete nel trasporto pubblico e superando una volta per tutte il criterio della “spesa storica” che penalizza i nostri territori da anni. Senza un adeguato trasporto pubblico non c’è sviluppo e non ci sarà futuro sostenibile». All’orizzonte c’è la nuova gara d’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale: «Il nostro territorio ha bisogno di un salto di qualità – sottolinea ancora Righi – La nuova gara d’affidamento è un’occasione da non perdere come il prossimo Prit (piano regionale integrato dei trasporti) regionale: chiediamo che venga attivato da subito un percorso partecipato, attraverso l’Agenzia per la Mobilità e il Tavolo provinciale, per definire insieme le linee strategiche del nuovo sistema. Dobbiamo puntare sul potenziamento delle linee ferroviarie strategiche, sull’apertura di nuove fermate, sull’integrazione gomma-ferro e sulla realizzazione di soluzioni innovative come la metropolitana di superficie. Al tempo stesso, serve un’azione forte per ottenere risorse adeguate: non possiamo costruire un trasporto pubblico moderno e inclusivo se continuiamo a basarci sulla spesa storica. La mobilità è un diritto, e oggi più che mai è anche una sfida di sostenibilità, giustizia sociale e coesione territoriale. Solo con il contributo di tutti possiamo vincerla davvero».

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