Sezioni miste in tre scuole d’infanzia, genitori perplessi: «Informati a cose fatte»
A Saliceto Panaro, San Damaso e Villaggio Giardino classi non più separate per i bimbi di 3, 4 e 5 anni. Famiglie contro le modalità di comunicazione: «Il Comune lo ha detto il 3 aprile nella riunione del Coordinamento dei Consigli 0-6, cambiando unilateralmente il servizio scelto in fase di bando»
MODENA. Il tema è sempre delicato, sia perché ci sono di mezzo dei bimbi piccoli, sia perché anche i servizi educativi 0-6 anni stanno attraversando una fase di profondi mutamenti. Fatto sta che questi cambiamenti si faranno sentire già dal prossimo anno scolastico per alcune scuole d’infanzia comunali, dove è prevista una novità: non ci saranno più le sezioni separate per i bimbi di 3, 4 e 5 anni, ma delle sezioni miste, con l’accorpamento dei bambini di diverse età.
La comunicazione
Una novità che è stata comunicata il 3 aprile scorso, nella riunione del Coordinamento dei Consigli 0-6 anni che si è tenuta nella Sala delle Giunchiglie delle scuole medie Marconi, in via Canaletto. Una riunione a cui hanno partecipato i presidenti dei Consigli di gestione delle scuole comunali e il coordinamento pedagogico comunale, oltre all’assessora alla Scuola Federica Venturelli e alla dirigente del settore Paola Francia. Diversi i temi all’ordine del giorno, anche se l’argomento principale è stato appunto quello dell’istituzione delle sezioni miste in alcune scuole dell’infanzia comunali: si tratta in particolare di tre materne, ovvero Saliceto Panaro, Villaggio Giardino e San Damaso, dove già da settembre si passerà dalle sezioni divise per anno di nascita alle sezioni miste, con i bimbi di 3, 4 e 5 anni insieme.
Le perplessità
Una novità comunicata all’assemblea dalla responsabile del Servizio pedagogico 0-6 Simona Cristoni. La decisione non è stata accolta di buon grado dai rappresentanti dei genitori, «soprattutto per la modalità in cui il processo è stato portato avanti - spiegano alcune famiglie - in modo unilaterale, senza un preliminare coinvolgimento delle famiglie, disattendendo peraltro il Regolamento della Gestione sociale dei servizi di nido e scuola d’infanzia dello stesso Comune». Diversi gli interventi in aula da parte dei genitori presenti, che hanno evidenziato l’importanza del coinvolgimento della comunità attraverso i propri rappresentanti in questi processi così complessi. «Se si sottolinea il valore dei cittadini nella gestione della cosa pubblica - spiegano ancora i genitori - occorre fattivamente mettere in atto azioni in questa direzione».
Le motivazioni
Ma per quale motivo si è arrivati a questa novità? Senza dubbio ha inciso il calo delle nascite, che inizia a farsi sentire in maniera sempre più decisa per i servizi 0-6 anni, mentre durante l’incontro è stato sottolineato anche il valore educativo dell’eterogeneità, che può portare a un arricchimento reciproco per bambini di età diverse. Spiegazioni che non hanno convinto i genitori in sala, secondo i quali «muta unilateralmente il servizio scelto in fase di bando di iscrizione per i bimbi che già frequentano, mentre la stessa continuità del servizio è minata, dal momento che saranno modificati per i già frequentanti i sistemi di riferimento (compagni, insegnanti), creando un possibile senso di smarrimento. Benché si comprenda appieno l’opportunità della diversa offerta formativa ed educativa - chiudono - ci si interroga sulle effettive ragioni di questa modifica che, preannunciata come linea di indirizzo, cade in realtà su tre casi specifici della città e non verrà ampliata nel prossimo futuro».