Gazzetta di Modena

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Compleanno speciale

La trattoria Re Gras di Modena festeggia dieci anni e chef Marchini offre la "sua" gramigna

di Ginevramaria Bianchi

	Lo chef Marchini
Lo chef Marchini

Una storia culinaria iniziata ad aprile del 2015: «La chiave? Amore, tradizione, passione»

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MODENA. Oggi - 15 aprile -  alla Trattoria Pomposa al Re Gras, è giorno di festa. Entrando nel locale, però, ci sono sempre le tovaglie bianche che fanno contrasto con i tovaglioli a scacchi verdi, un camice bianco appeso all’attaccapanni e il profumo della gramigna con la salsiccia che sale dalla cucina. Niente di diverso dal solito.
Come da dieci anni a questa parte, sembra solo un altro giorno in cui Modena entra, si siede e si riconosce nell’atmosfera, nei piatti, nella semplicità. Ed è proprio questo, forse, il segreto di questo posto nato «quasi per caso» nel lontano aprile del 2015, e che oggi spegne dieci candeline.

Chef Marchini
«Tutto è iniziato per una casualità – comincia a raccontare lo chef stellato Luca Marchini –. Nell’ottobre del 2014 decisi di dare ulteriore forza a questa zona del centro prendendo in gestione anche questo locale. La mia idea iniziale era quella di un luogo che potesse insegnare, e non solo raccontare, il territorio modenese attraverso le pietanze».
Dopotutto, la Pomposa, per Marchini, è sempre stata un punto fermo: «Quando uscirono i bandi per la riqualificazione della zona, io alzai subito la mano. Questo perché io credo nel centro storico, nella zona della Pomposa, poi, particolarmente. Inoltre, credo che avere le attività vicine tra loro sia più pratico: si lavora meglio, si crea una squadra forte e coesa».
Ed è così che, accanto alla cucina fine dell’Erba del Re, è nata una trattoria verace, dove le ricette sono quelle di casa, le porzioni generose e il tempo ha un sapore lento. «In una buona trattoria non ci sono ricette che non siano modenesi, ed è per questo che il cuore di questo ristorante ha un volto e un nome: la signora Maria. Non esiste davvero, ma la si sente ovunque. È una figura allegorica che rappresenta la nonna di tutti noi, quella che nel piatto ti mette il purè, lo zampone, e lo fa senza pensarci troppo. È una cosa che succede nelle case dei modenesi la domenica».

La magia
E sta proprio qui la magia: perché chi entra alla trattoria pomposa del Re Gras non cerca sorprese, ma vuole ritrovarsi: nei ricordi, nei sapori, nelle ricette. È questa la chiave che ha fatto in modo che, dopo dieci anni, la trattoria rimanesse sempre lì, fedele a se stessa, con la porta aperta e il lambrusco pronto per il brindisi.
A tal proposito, sarà proposto un menù dedicato per festeggiare. Ci saranno clienti affezionati, fornitori di sempre e qualche abbraccio in più. E ora, un piccolo regalo: dal 16 al 19 aprile, la Gramigna con la salsiccia – «un pensiero del Re Gras», come lo chiamano – verrà offerta a chi la desidera. Perché alla fine, questa è una trattoria vera dove, come dice lo stesso Marchini, «se un cliente vuole mangiare un piatto, trova quello, senza rivisitazioni, con le porzioni giuste, quelle della tradizione. Perché dev’essere così, in trattoria».

Dieci anni
Dieci anni di tovaglie scomposte, di sughi attaccati al cucchiaio, di chiacchiere fitte tra una portata e l’altra. Dieci anni di Modena a tavola. E la sensazione che, se tutto questo esiste ancora, è perché qualcuno ha deciso che il futuro si costruisce restando. Restando dove si è nati, fedeli a un gusto, a una memoria, a un’identità.l