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Il caso

Carica la batteria e va a fuoco la casa. Oltre al danno la beffa: condannato

di Daniele Montanari
Carica la batteria e va a fuoco la casa. Oltre al danno la beffa: condannato

Un 78enne di Mirandola aveva messo in carica la pila di un modellino di aereo poi se n'era andato. Le scintille provocate dal dispositivo hanno bruciato l'intera casa.

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MIRANDOLA. A causa di un guasto elettrico, casa sua viene distrutta dal fuoco. E lui viene indagato e condannato per incendio colposo. Oltre al danno, la beffa, verrebbe da dire.

Il fatto
È una vicenda che porta a Mirandola, e a quanto accaduto il 16 giugno 2024 in un’abitazione in periferia, vicino al Parco Baden Powell. Una casa con due appartamenti, uno abitato da un 78enne, l’altro da sua sorella. L’uomo, che ha la passione per l’aeromodellismo, aveva messo in carica la batteria dell’aeroplano, collegandola alla presa, poi era andato a fare altro. Ma l’imprevisto era in agguato: dalla batteria si sono sprigionate scintille che hanno attecchito, causando un incendio devastante. Ha praticamente distrutto l’appartamento dell’anziano e quello della sorella, nonostante l’intervento dei vigili del fuoco, insieme ai carabinieri. Salvi per fortuna senza conseguenze sia il 78enne che la sorella, per quanto nel dramma di aver perso casa.

Gli sviluppi
Il dopo è stato ancora peggio. In base all’informativa inviata dai vigili del fuoco, che hanno addebitato senza ombra di dubbio l’origine dell’incendio alla batteria, il 78enne è stato indagato per incendio colposo, ed è arrivato un decreto penale di condanna: 9mila euro da pagare. Una cifra molto alta per l’anziano, che doveva già fare i conti con 100mila euro di danni alla casa. Contestato all’uomo in particolare il fatto di aver caricato la batteria fuori da un contenitore in metallo in grado di contenere le scintille in caso di guasto.

Il patteggiamento
L’anziano si è rivolto al suo avvocato di fiducia, Tullio Virgili, che gli ha consigliato di fare opposizione al decreto di condanna. Il legale ha spiegato bene le motivazioni dell’accaduto, e come l’anziano non sapesse che le batterie vanno caricate in un contenitore di sicurezza. Ha quindi avuto il via libera dal pm a un patteggiamento, accettato ieri dal giudice: 7 mesi con pena sospesa. Quindi per l’anziano, che è incensurato, di fatto adesso la vicenda si chiude senza conseguenze.

Si crea un precedente
Il fatto però costituisce un precedente degno di riflessione. L’incidente capitato con la batteria di un aeroplanino potrebbe succedere anche con quella di tanti dispositivi elettronici di uso comune, a partire dagli smartphone che devono essere caricati tutti i giorni. Secondo quanto indicato dal decreto, andrebbero sempre ricaricati tenendoli in un contenitore isolante. Altrimenti se ci sono scintille, incendio e danni, la colpa è di chi ha messo in carica.