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L’analisi

Allarme sicurezza: «Minori stranieri sfruttati per lo spaccio, boom di rapine e aggressioni»

di Stefania Piscitello

	Crescono i reati commessi da minorenni
Crescono i reati commessi da minorenni

Il quadro tracciato dal presidente del Tribunale per i minorenni nella sua relazione inserita in quella sull’amministrazione generale della Giustizia nel distretto di Corte d’Appello di Bologna

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MODENA. Aumentano i reati commessi da minorenni. Più rapine, aggressioni, persino tentati omicidi con armi da taglio. L’Ipm di Bologna, il carcere destinato a chi ancora non è arrivato ai 18 anni, è sovraffollato e protagonisti di questi reati sono soprattutto «minori stranieri non accompagnati, sempre più presenti nella regione». E i minori stranieri – o perlomeno quelli che dichiarano di avere meno di diciotto anni – vengono sfruttati da adulti connazionali per spacciare. Preoccupa anche il fenomeno delle baby gang, con gruppi di giovani che prendono di mira altri coetanei. Un fenomeno da cui, come dimostrano gli eventi di cronaca dell’ultimo periodo, neppure Modena è esente.

La relazione

È il quadro tracciato dal presidente del tribunale per i minorenni nella sua relazione inserita in quella sull’amministrazione generale della Giustizia nel distretto di Corte d’Appello di Bologna presentata nei mesi scorsi dalla procura generale di Bologna. Un quadro a livello regionale e che conferma che, quello delle baby gang e più in generale dei minorenni che commettono reati, è una piaga che riguarda l’intera regione. L’analisi è preoccupante: sempre più spesso i ragazzini commettono reati sotto l’effetto di sostanze e psicofarmaci: «Gli effetti – si legge nella relazione – sono devastanti perché l’abbinamento di droghe e di benzodiazepine rende il soggetto particolarmente aggressivo e violento ed incapace di ricordare». E c’è un altro fenomeno che è sicuramente allarmante, e che nei mesi scorsi è stato messo nero su bianco nella relazione: «Costante l’utilizzo e lo sfruttamento da parte di connazionali maggiorenni di giovani stranieri che si dichiarano minorenni e che usufruiscono delle garanzie loro assicurate dallo status di minori stranieri non accompagnati, dediti al piccolo spaccio di sostanze stupefacenti», si legge ancora. Al centro c’è anche l’attenzione al fenomeno delle baby gang: «In evidenza anche gli episodi di sopraffazione, rapine, aggressioni, messe in atto da gruppi di giovani, anche ma non solo immigrati di seconda generazione, di solito in danno di altri ragazzi».

I numeri

A parlare chiaro sono i numeri. Quelli relativi all’anno scorso parlano di 3.T215 iscrizioni presso il Tribunale per i minorenni da parte della procura, definite 2.988, pendenti finali 12.135. «La giustizia penale minorile del distretto ha visto, come già e più ancora dell’anno precedente (il 2023, ndr), un consistente aumento di iscrizioni di notizie di reato presso la sezione Gip del tribunale dei minorenni», prosegue. Si parla di 2.422 procedimenti rispetto ai 2.264 dell’anno precedente. Numeri che inevitabilmente portano a un’altra conseguenza: «La situazione di sovraffollamento dell’Istituto penale per i minorenni e delle comunità educative è allarmante e segnalata dai vari soggetti istituzionali preposti all’amministrazione della giustizia minorile», recita la relazione dello scorso anno. Insomma, come evidenziato, i dati sono allarmanti, specie se confrontati con quelli del periodo precedente: «C’è un netto aumento della gravità dei reati commessi dai minorenni e della pericolosità degli autori». Un dato “positivo” è quello relativo a internet e social network, e i reati perpetrati online: «Le norme in materia di prevenzione e repressione del fenomeno del cyberbullismo sembrano cominciare a sortire buoni risultati».

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