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Emergenza a Modena

Allarme sicurezza tra Tempio e stazione dei treni: «Droga, risse e furti vicino al centro per bambini»

di Mattia Vernelli
Allarme sicurezza tra Tempio e stazione dei treni: «Droga, risse e furti vicino al centro per bambini»

La denuncia dei residenti e dei lavoratori di via Munari, nei pressi del cavalcavia: «Abbiamo a che fare quotidianamente con spacciatori e tossicodipendenti»

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MODENA. «Abbiamo a che fare quotidianamente con spacciatori e tossicodipendenti. L’altro giorno si sono picchiati a colpi di spranga, il tutto davanti agli occhi dei frequentatori del nostro centro, che sono bambini e disabili».
Ci troviamo in via Munari, nei pressi del cavalcavia vicino alla stazione dei treni. Non è la prima volta che Vera Morselli, psicoterapeuta del centro “Progetto LaVoratorio”, pone l’attenzione sulla questione sicurezza nel quartiere.

L’allarme
«Il problema è la casa abbandonata in via Munari, nei pressi del centro culturale il Filatoio, che è abitata illegalmente da persone senza fissa dimora. È diventata il vero e proprio centro dello spaccio del quartiere. Da anni proviamo a rivolgerci alle istituzioni competenti: dopo una segnalazione fatta al Comune di Modena, le finestre e le porte della struttura diroccata erano state murate, e per un po’ di tempo la zona era stata ripulita. Abbiamo provato a coinvolgere anche il proprietario dell’immobile, ma dato il fallimento in corso non ha mezzi per intervenire. Da diversi mesi – racconta Morselli – la situazione è tornata la stessa: l’incuria regna sovrana, le persone che abitano la casa si riversano in strada per chiedere l’elemosina ai frequentatori del nostro centro, spesso con fare molesto. Noi operiamo con soggetti fragili, bambini o portatori di disabilità, che vanno trattati con un occhio di riguardo. Non è semplice convivere con questa situazione, e cercare di allontanare queste persone dai nostri clienti. Vediamo spesso tossicodipendenti accanto al nostro ingresso con le siringhe sulle braccia o con lo spinello in bocca».

L’episodio shock
Oltre agli episodi quotidiani, la psicologa racconta una situazione accaduta alcuni giorni fa. Difronte all’ingresso di “Progetto Lavoratorio”, nel pomeriggio, è accaduto qualcosa che ha richiamato l'attenzione dei passanti: «Abbiamo sentito delle urla e ci siamo affacciati alla finestra: era scoppiata una rissa tra alcuni ragazzi, i soliti volti che creano i disordini in questa via. Sono volati calci, pugni e schiaffi, e poi hanno utilizzato anche delle armi improprie: si sono picchiati con una spranga e delle catene in acciaio. Per ovvie ragioni non siamo usciti – spiega ancora la psicologa – ma abbiamo chiamato le forze dell’ordine, ed è dovuta intervenire anche un’ambulanza perché uno di loro è rimasto ferito. Gli episodi sono all’ordine del giorno: tutti i residenti e lavoratori si uniscono al nostro appello per risanare la zona. Ci troviamo a gestire la sporcizia, le siringhe, ci sono prostitute e tossici sempre dinnanzi alla porta, chiedendo elemosine. Per non parlare dei furti: lo scasso delle auto parcheggiate è all’ordine del giorno, capita spesso di vedere i vetri a terra. Ci siamo già interfacciati numerose volte con le forze dell’ordine ma purtroppo, nonostante il loro intervento, ad oggi il problema persiste e tende a peggiorare. Non vogliamo puntare il dito contro le istituzioni, che si sono attivate più volte, come quando appunto hanno murato le finestre e le porte della casa diroccata. Non ci sentiamo abbandonati, ma la situazione deve necessariamente cambiare: i nostri pazienti, come detto, sono fragili, e vanno tutelati difronte a queste situazioni, che possono tramutarsi in episodi pericolosi», conclude la professionista.l