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L'allarme

Siringhe, furti e risse tra bande: «A Palazzo Europa viviamo così»

di Ginevramaria Bianchi
Siringhe, furti e risse tra bande: «A Palazzo Europa viviamo così»

La denuncia dei residenti: «Episodi quotidiani, vogliamo più sicurezza»

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MODENA. Una siringa usata trovata a terra nel parcheggio di Palazzo Europa, a pochi metri dall’ingresso di casa mentre usciva per andare a lavoro. È quanto successo a una residente, che preferisce restare anonima, e che ora chiede interventi urgenti per una situazione che definisce «al limite». «Non è la prima volta che mi imbatto in siringhe usate e gettate a terra, ci sono già stati altri episodi. Questa volta, però, sono rimasta particolarmente colpita perché era piena mattina, sotto gli occhi di tutti, davanti all’uscio di casa – racconta – l’ho vista per caso mentre stavo scendendo per andare al lavoro, e meno male che ero da sola, perché potevo essere con le mie due bambine. Era proprio in mezzo al parcheggio, sotto il sole – prosegue – mi si è gelato il sangue. Le mie figlie sono entrambe piccole, se l’avessero toccata o, peggio ancora, messa in bocca pensando fosse un oggetto da gioco, poteva succedere il peggio. Non riesco nemmeno a pensarci».

La testimonianza

La donna vive da anni a Palazzo Europa, e descrive un lento ma costante peggioramento delle condizioni del quartiere: «Questo genere di cose non le vedevo dagli anni Novanta – spiega mi ricordo che ai tempi, io e mia sorella dovevamo stare attente a dove mettevamo i piedi e guardare con attenzione. Poi la situazione era cambiata, o almeno mi sembrava che certe cose fossero superate. E invece siamo punto e a capo. Pensavo che le droghe iniettabili fossero scomparse, ma non è così. L’eroina c’è ancora e, con lei, tutto il degrado che si porta dietro». L’episodio, per quanto grave, non è un fatto a sé secondo la residente, ma rientra in una panoramica ben più ampia e che riguarda la sicurezza del quartiere: «Cocci di bottiglie rotte, urla la sera, risse. Una volta ho trovato la portiera della mia macchina scassinata e tutto ciò che c’era all’interno rubato, e assicuro che non c’era nulla di valore. Non scorderò mai, poi, quell’episodio in cui una banda di ragazzini che avranno avuto al massimo 14 anni si sono nascosti dietro alla nostra macchina chiedendoci aiuto mentre si riparavano da un altro gruppo di giovani tutti incappucciati che li inseguiva – racconta – quando si sono avvicinati minacciosi contro di loro e hanno visto che c’ero io con le mie figlie hanno dovuto cedere e hanno smesso di disturbarli, minimizzando il tutto dicendo che era uno scherzo. La mia bambina più grande, che ha 11 anni, ne è uscita terrorizzata, perché era convinta che avrebbero fatto del male anche a noi. Fortunatamente l’altra è troppo piccola per capire». «È una situazione da matti, e nessuno fa niente - contesta - se non ci fossi passata io per caso ieri mattina, quella siringa sarebbe potuta rimanere lì giorni interi, alla portata di chiunque. È questo il livello a cui siamo arrivati». E conclude: «Non chiediamo i miracoli, ma quantomeno un minimo di decoro. Anche perché la zona è piena di giovani e famiglie come la mia. E come possiamo far crescere al meglio i nostri bambini se il contesto che li circonda è questo?» .

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