Licenziati, offendono sui social gli ex capi: condannati per diffamazione
Mandati via dai locali in cui lavoravano perché rubavano, i due dipendenti hanno attaccato su Facebook gli ex datori di lavoro
MODENA. Erano stati licenziati perché si appropriavano indebitamente dei beni all’interno dei locali in cui lavoravano. Subito dopo avevano cominciato a offendere sui social, in particolare su Facebook, i loro ex datori di lavoro, gestori di locali nel Modenese. I due ex dipendenti ne hanno però pagato le conseguenze. Sono finiti a processo per diffamazione aggravata e per loro è arrivata la condanna. Gli ex datori di lavoro si sono costituiti parte civile, assistiti dagli avvocati Cosimo Zaccaria e Maria Vittoria Prati.
La vicenda
Tutto è iniziato verso la fine del 2017 quando i due dipendenti sono stati licenziati perché, oltre ad appropriarsi indebitamente dei beni all’interno dei locali, ordinavano beni personali imputando le fatture ai locali in cui stavano lavorando. Subito dopo il licenziamento i due dipendenti hanno iniziato una vera e propria campagna diffamatoria su Facebook” nei confronti dei due gestori durata da fine 2017 sino ai primi mesi 2018, pubblicando post e commentando con espressioni denigranti, offensive, minacciose indirizzate agli ex datori di lavoro, taggando gli altri dipendenti dei locali, clienti e fornitori. Durante il processo sono stati sentiti dai difensori dei due gestori – avvocato Cosimo Zaccaria e avvocato Maria Vittoria Prati – anche alcuni dipendenti e gli stessi imputati, che hanno ammesso il fatto: hanno dichiarato che volevano vendicarsi per quanto a loro dire subito.
Il processo
I due hanno cercato di giustificare le loro azioni in quanto mossi da uno stato di profonda ira verso gli ex datori di lavoro. Per loro è arrivata, come già detto, la condanna per diffamazione aggravata. Dovranno pagare una multa da 800 euro ciascuno, oltre al risarcimento del danno nei confronti dei due gestori: una provvisionale di 2mila euro per ciascuna parte civile, oltre alla corresponsione delle spese processuali e delle spese legali. «Si è chiusa una vicenda giudiziaria che anche se è durata molto tempo, dal 2017 sino ad oggi – così gli avvocati dei gestori dei locali, Cosimo Zaccaria e Maria Vittoria Prati – , ha visto operare correttamente la macchina della giustizia. Siamo contenti che i nostri assistiti, che si sono visti denigrare ingiustamente per mesi davanti ad amici, clienti, dipendenti e parenti, ora possano trovare sollievo dall’esito del processo».
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