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L’annuncio

Donna aggredita a Magreta, la Regione interviene: «“Stretta” sulle comunità di accoglienza»


	Il luogo dell'aggressione a Tabina di Magreta
Il luogo dell'aggressione a Tabina di Magreta

Isabella Conti, assessore al Welfare, ha risposto all’interrogazione dei consiglieri di FdI Ferdinando Pulitanò e Annalisa Arletti annunciando incontri e sopralluoghi: «Fatto gravissimo e intollerabile, ma la colpevolizzazione generalizzata o la stigmatizzazione dei ragazzi non accompagnati è sbagliata»

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FORMIGINE. Un “stretta” sulle comunità d’accoglienza per minori stranieri non accompagnati da parte della Regione. Il tutto dove il grave episodio accaduto a Tabina di Magreta dove un giovane ospite della comunità Orione 80 ha aggredito una donna 65enne che stava facendo jogging. La Regione Emilia-Romagna, infatti, ha messo sotto la lente di ingrandimento le comunità di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Ad annunciare l'iniziativa è stata l’assessore regionale al Welfare, Isabella Conti, in risposta a un’interrogazione di Fratelli d’Italia.

Le parole dell’assessore Conti

«I nostri uffici stanno procedendo a un monitoraggio puntuale su mia richiesta sulle strutture in ogni comune della regione – le parole di Conti – è un passaggio fondamentale per poter dire quali azioni sono necessarie per rafforzare il nostro modello di accoglienza». L'assessore ha annunciato anche una serie di incontri e sopralluoghi nelle varie comunità di accoglienza, ai quali ha invitato a partecipare anche i consiglieri di centrodestra. La domanda dei meloniani modenesi Ferdinando Pulitanò e Annalisa Arletti nasce appunto in seguito a quanto accaduto nella località a Formigine. «È un fatto gravissimo e del tutto intollerabile – ancora Conti – che chiama a un atto di responsabilità qualunque istituzione. E io mi sento responsabile per parte mia». La Regione, spiega ancora l’assessore, ha preso contatti col Comune di Modena, che ha confermato «la presa in carico sociale e sanitaria» del giovane. Conti andrà «di persona a incontrare i servizi coinvolti». L’assessora però ci tiene ad avvisare: «La colpevolizzazione generalizzata di un sistema o la stigmatizzazione dei ragazzi non accompagnati rischiano di compromettere i percorsi di inclusione».

Il testo dell’interrogazione

Questo era stato l’intervento dei consiglieri di opposizione modenesi, Ferdinando Pulitanò e Annalisa Arletti, che hanno poi ricevuto la risposta di Conti. I due esponenti di Frantelli d’Italia hanno avuto modo anche di raccontare quanto di grave accaduto alle porte di Formigine: «Il 15 aprile scorso, una donna di 65 anni è stata aggredita e violentata mentre faceva jogging lungo una pista ciclabile nella frazione di Tabina, nel comune di Formigine. L’autore del reato è un giovane di 17 anni di origine tunisina, ospite di una comunità per minori stranieri non accompagnati (Msna), attualmente detenuto presso il carcere minorile del Pratello a Bologna. La responsabilità della gestione del minore ricade sul Comune di Modena che ha dichiarato di aver seguito l'iter previsto per l'affidamento, mentre l'Ausl di Modena ha recentemente definito il sistema locale di gestione dei Msna come un “modello virtuoso” a livello regionale, nonostante quanto accaduto sollevi forti perplessità sull'effettiva efficacia e sicurezza di tale modello», hanno spiegano i consiglieri. Da qui, appunto, l’intervento dell’assessore Conti con la così detta “stretta” o comunque un controllo capillare sulle comunità che ospitano stranieri minori non accompagnati in Emilia Romagna.

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