Gazzetta di Modena

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L'addio

L’ultimo saluto alla famiglia Salsi: «Avete fatto tanto per Marzaglia»

di Paola Ducci
L’ultimo saluto alla famiglia Salsi: «Avete fatto tanto per Marzaglia»

Si sono tenuti i funerali di Carlo, Claudia e del figlio Stefano

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MODENA. Tre bare davanti all’altare e una domanda con la quale il sacerdote ha aperto l’omelia della funzione funebre: “Poteva essere evitata una strage del genere?”.
Il rito funebre
È questa l’immagine straziante dei funerali dell’83enne Gian Carlo Salsi (per tutti Carlo), della moglie Claudia Santunione di 79 anni e dell’unico figlio della coppia Stefano di 48 anni, che si sono tenuti ieri pomeriggio, 2 maggio, nella cappella delle camere ardenti del Policlinico di Modena alla presenza di tantissima gente che si è raccolta per dare l’ultimo saluto a questa famiglia.
La tragedia
La morte delle tre persone di cui si è svolto l'estremo saluto risale a giovedì 24 aprile. Una tragedia familiare, causata dalla malattia, dal dolore e dell’angoscia. Secondo la ricostruzione dei fatti, è emerso che Carlo ha ucciso la moglie e il figlio dopo un lungo periodo di difficoltà. Praticamente da solo, si occupava da tempo sia del figlio Stefano affetto da una grave forma di autismo che l’aveva costretto alla carrozzina, e della moglie Claudia, sofferente di una forma di demenza senile che stava progredendo in fretta negli ultimi tempi. Li ha uccisi forse preso dalla disperazione della complicatissima situazione famigliare prima di togliersi la vita.

L’omelia
«Tante sono le domande che inevitabilmente ci facciamo e che rimarranno senza risposte», ha sussurrato con commozione il sacerdote che ha celebrato la funzione funebre, per poi provare ad infondere un messaggio di speranza attraverso il commento al Vangelo della resurrezione, non dimenticando però il ricordo del sacrificio compiuto da Cristo per salvare il mondo: «Ma anche il figlio di Dio aveva passato momenti di sconforto quando, lassù sulla croce – ha ricordato il sacerdote – aveva pronunciato parole quali “Dio mio, dio mio, perché mi hai abbandonato”». Ad animare la funzione funebre con il canto sono stati una suora dell’Unitalsi e i volontari ospedalieri di Avo Modena, mentre tra i banchi della chiesa numerosa è stata la presenza degli operatori del centro assistenziale frequentato da Stefano. Presente alla cerimonia anche la vice sindaca Francesca Maletti. A fine funzione, prima che le salme fossero caricate sui carri funebri, una residente di Marzaglia ha voluto ringraziare pubblicamente e in modo sentito la famiglia per l’operato fatto per la frazione e per la comunità, ribadendo come anche i residenti, a loro volta, siano sempre stati vicini alla famiglia. Ma tutto ciò non è stato sufficiente a evitare una strage «che invece avrebbe dovuto essere evitata», ha sussurrato tra le lacrime un parente della famiglia.