Sciopero al Cavazzi di Pavullo: corteo in centro con studenti e professori
Dopo la protesta di febbraio, i ragazzi tornano a incrociare le braccia mercoledì 7 maggio: questa volta con loro ci saranno anche i docenti
PAVULLO. Nuovo sciopero all’istituto Cavazzi Sorbelli di Pavullo, dopo quello di febbraio degli studenti. È stato proclamato per mercoledì 7 maggio, e stavolta vede l’adesione anche di docenti e personale Ata, che sfileranno per le strade del paese fino al municipio.
Le motivazioni
«La contestazione – spiegano gli organizzatori – è su diversi punti. Contrattazione d’istituto bloccata, impedendo qualsiasi confronto efficace e trasparente. Pagamenti mai arrivati per incarichi svolti, lasciando il personale nell’incertezza più totale. Assenza di un piano delle attività per il personale Ata, tenuto all’oscuro di decisioni che lo riguardano. Un clima di tensione costante che mina le relazioni istituzionali e personali, rendendo impossibile lavorare in serenità. Mancanza di trasparenza negli atti amministrativi e nella gestione degli organi collegiali».
Il corteo
«Di fronte all’attuale stato della scuola, percepito come in progressivo deterioramento – continua il comunicato – il personale intende richiamare le oggettive responsabilità dirigenziali, non essendo più disposti a tollerare carenze, ritardi e silenzi. Si chiede rispetto, chiarezza e un cambio di rotta deciso da parte di chi ha la responsabilità di garantire il corretto funzionamento dell’Istituto, senza ignorare i problemi come è avvenuto fino ad oggi. Poco più di due mesi fa gli studenti effettuarono due giorni di sciopero per porre l’attenzione su una serie di gravi mancanze (anche riguardanti la sicurezza). Se la responsabilità dirigenziale (come previsto da normativa) deve essere finalizzata alla “valorizzazione delle risorse umane” e alla “organizzazione dell’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative”, le iniziative degli studenti prima e del personale ora vanno a mettere in luce gravissime mancanze su entrambi i fronti. Ovviamente questa situazione preoccupa anche molti genitori degli studenti, gli stessi che hanno avallato e sostenuto lo sciopero dei ragazzi e faranno lo stesso con lo sciopero del personale, partecipando anche ad eventuali manifestazioni a supporto. Forse sarebbe auspicabile che l’Ufficio Scolastico regionale (in rappresentanza del Miur) si esprimesse su questa situazione, che sta diventando insostenibile sia per gli studenti che per il personale della scuola, e che compromette l’attività dell’Istituto più grande della montagna, che conta oltre mille studenti».