Torrente esondato a San Michele: il Comune di Sassuolo finisce in tribunale
I residenti chiedono il risarcimento e citano Regione e Consorzio per quanto accaduto venerdì 1 marzo 2024
SASSUOLO. Le strade si erano trasformate in fiumi e per contare i danni non era bastato il giorno successivo. Prima era stato necessario ripulire dal fango i garage, provare a recuperare quanto possibile, tentare di salvare ciò che non era stato irrimediabilmente danneggiato da acqua e fango. L’acqua delle precipitazioni e quella arrivata dal Rio Madonna che era esondato nella frazione di San Michele.
Era il 1 marzo dello scorso anno quando anche Sassuolo veniva colpita da allagamenti diffusi – anche il quartiere della Consolata aveva registrato pesantissimi danni – e i successivi accertamenti avevano fatto emergere che il tratto a cielo aperto del Rio Madonna versava in uno stato di incuria.
Il caso
Uno stato di incuria per cui ora i cittadini che hanno subito i danni chiedono un risarcimento. E lo fanno chiamando in causa il Comune di Sassuolo, la Regione Emilia Romagna e il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Tutti e tre i soggetti sono stati citati davanti al tribunale regionale delle acque pubbliche presso la Corte d’Appello di Firenze da sette cittadini, proprietari di unità abitative in via delle Querce a San Michele. Il Comune resisterà in giudizio e per questo è stato conferito mandato all’avvocato della compagnia assicuratrice di fare valere le proprie ragioni (il 3 aprile è stata chiesta l’apertura del sinistro). Tutto, lo ricordiamo, era accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì 1 marzo 2024, quanto la pioggia incessante si era abbattuta sul distretto ceramico. La criticità aveva riguardato diverse zone del territorio, arrivando fino alla Nuova Estense all’altezza di Torre Maina che si era trasformata in un lago, estremamente pericoloso per gli automobilisti.
Le zone più colpite
Tra i punti del territorio colpiti c’è stata appunto la frazione di San Michele. Dopo le intense precipitazioni il Rio Madonna era esondato nel tratto intubato che attraversa il complesso condominiale in via delle Querce e infine nel fiume Secchia. Acqua mista a fango e detriti erano fuoriusciti da un pozzetto collocato lungo la corsia di accesso alle autorimesse condominiali, portando all’allagamento di alcuni garage e del piano seminterrato del condominio. Sul posto erano arrivati i vigili del fuoco di Modena che avevano accertato la presenza di un’ostruzione nel tratto tombato del Rio Madonna. Ebbene, i residenti sostengono di avere subito danni sia alle aree condominiali comuni sia a proprietà personali custodite nei garage, tra cui ad esempio una macchina. Hanno incaricato un perito ed è emerso che «il tratto a cielo aperto del Rio Madonna, situato a monte delle abitazioni coinvolte dall’esondazione, versava in condizioni di incuria».
Gli sviluppi
Il 21 marzo 2024 l’amministrazione comunale ha incontrato i residenti «e comunicava – si legge nella delibera di giunta – di non avere alcuna competenza sulla manutenzione del corso d’acqua in questione». A quel punto i ricorrenti hanno indirizzato le loro istanze anche alla Regione e Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale «i quali tuttavia declinavano ogni responsabilità in ordine all’accaduto», si legge ancora. E così, nelle scorse settimane, i proprietari hanno presentato ricorso in tribunale citando tutti e tre i soggetti, Comune, Regione e Consorzio, chiedendo il risarcimento dei danni.
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