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Il caso

Cittadinanza a Mussolini: Forza Italia chiede la revoca a Carpi

Luca Gardinale
Cittadinanza a Mussolini: Forza Italia chiede la revoca a Carpi

Il capogruppo Michele De Rosa: «Titolo che offende la storia antifascista della città»

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MODENA. Tre anni fa, al sindaco Bellelli il tentativo non andò benissimo, scontrandosi con l’uscita dall’aula dell’opposizione che lasciò la sua proposta sotto di un voto. Magari questa volta potrebbe anche andare meglio, anche se a colpire è la provenienza della proposta: non la sinistra, ma... il centrodestra, e più precisamente Forza Italia. Perché sarà il capogruppo degli “azzurri” Michele De Rosa a chiedere nuovamente al Consiglio comunale di Carpi di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, onorificenza che tra qualche giorno compirà 101 anni, dal momento che fu conferita al Duce l’11 maggio del 1924.

La mozione

Tornando a oggi, martedì scorso il capogruppo De Rosa ha firmato una mozione per chiedere appunto la “revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini”. Nel testo si legge quindi che il Duce «è stato il capo del regime fascista, responsabile della soppressione delle libertà civili, politiche e sociali, di assassini e torture di matrice etnica e politica, e ha reso l’Italia triste protagonista della Seconda guerra mondiale con la Germania nazista. La figura di Benito Mussolini - continua la mozione del partito di centrodestra - confligge con i valori di pace, uguaglianza, democrazia e libertà che ispirano la nostra comunità e la Costituzione italiana». Forza Italia ritiene quindi « che la cittadinanza onoraria conferitagli rappresenti oggi motivo di offesa alla storia antifascita della città ai Carpi e delle vittime della repressione nazi-fascista».

Di conseguenza, la mozione proposta dal capogruppo dei berlusconiani, che sarà discussa e votata in una delle prossime sedute dell’Assemblea, dispone «la revoca della cittadinanza onoraria della città di Carpi a Benito Mussolini».

Il precedente

Un tentativo che fallì tre anni fa, ad aprile 2022, quando a proporre la revoca di quella cittadinanza onoraria piuttosto ingombrante fu l’allora primo cittadino Alberto Bellelli, con l’obiettivo di dare un segnale politico forte in vista del 25 aprile: una delibera che diede vita a una discussione di tre ore in Assemblea, chiudendo però “sotto” dal punto di vista dei numeri. Con l’uscita dall’aula di tutti i gruppi di opposizione al momento del voto, infatti, la proposta del sindaco si fermò a 16 voti favorevoli, uno in meno di quelli necessari per la revoca della cittadinanza, che ha bisogno di due terzi del Consiglio, ovvero 17 voti. «È un atto dovuto per una città come la nostra - aveva detto il sindaco Bellelli presentando la delibera - che prende le mossa dal nostro regolamento. Trovo inadeguata la cittadinanza a Mussolini rispetto allo Statuto comunale e alla storia della città. Può il Duce convivere con Artemio Prati, Francesco Berti Arnoaldi Veli, l’Arma dei carabinieri e il Milite Ignoto?». Una posizione non troppo diversa da quella espressa oggi dal capogruppo di Forza Italia, che senza dubbio ha spiazzato Fratelli d’Italia e Lega. Ma come si muoveranno in aula gli alleati? «Al di là della forza proponente, che dovrebbe essere parte della stessa coalizione, io resto del parere che avevo tre anni fa - fa sapere Giulio Bonzanini, capogruppo della Lega - certo, mi sorprende che a portare una mozione anacronistica e lontana dalle esigenze della città sia un membro dell’opposizione, poiché, così facendo, si presta il fianco alle ossessioni e ai fantasmi del Pd e della sinistra locale, che senza dubbio farà un uso strumentale della proposta per parlare della cittadinanza di Mussolini e non delle tante criticità con cui convivono i cittadini».