Modena perde la Polisportiva Santa Rita: «Dopo 44 anni ci piange il cuore»
Il presidente Baraldi: «L’ho costruita e sempre condotta, era una famiglia»
MODENA. L’ultimo balzo della tigre. A giugno terminerà il percorso dell’associazione Polisportiva Santa Rita, punto di riferimento per le arti marziali a Modena e nel mondo.
«Ci piange il cuore»
«Abbiamo vinto più di trecento coppe in 44 anni – ha spiegato il presidente Franco Baraldi – ci piange il cuore oggi a passare tra i corridoi».
Baraldi ricorda ancora la fondazione, da lui compiuta nel 1981. I tempi sono cambiati e il presidente ne è consapevole. «Il nostro contratto scade il 30 giugno – ha aggiunto – Speravamo di accettare il nuovo, ma non è più quello di una volta. Il prezzo è troppo alto ed è impossibile con gli spazi riuscire ad aggiornare il contratto con la parrocchia di Santa Rita».
«Potevano restare con la nuova gestione»
«Il loro contratto non era più rinnovabile – ha detto don Andrea Garuti, parroco di Santa Rita – e la palestra è passata a un’altra realtà. Avevamo offerto all’associazione la possibilità di restare con la nuova gestione senza problemi».
Il presidente ha detto basta e tanti atleti inizieranno a seguire gli istruttori in giro per le palestre da settembre. «Oggi ho 82 anni – ha tagliato corto Baraldi – Ho costruito la Polisportiva e l’ho sempre condotta. Arriverà un nuovo gestore che accetterà le nuove regole per la palestra e le attività proseguiranno. Non ci saranno più le arti marziali cinesi (wushu), i ragazzi che seguono i corsi hanno trovato altri posti dove andare a partire da settembre».
«Una grande famiglia»
L’amarezza si mescola alla gratitudine per i passi compiuti come società. «Gli allievi di allora sono diventati insegnanti – ha spiegato Baraldi – I genitori hanno portato i figli e adesso portano i nipoti. Per 44 anni siamo stati una grande famiglia».
«Sono nata e cresciuta a Santa Rita», è intervenuta Alice Roveda, che ha vinto fior di medaglie con il logo giallonero della tigre rampante e della Nazionale italiana.
«Mia mamma mi ha fatto esordire con le arti marziali a quattro anni – ha raccontato – dopo che lei era stata un’atleta di kung fu in Polisportiva. Per noi è stata una casa e una famiglia. Si era creato un ambiente dal sapore familiare. Non è stata mai una palestra con lezioni a pacchetto».
Roveda farà le valigie con un bagaglio arduo da descrivere. «La nostra palestra ha ospitato atleti da tutta Italia e anche dall’estero – ha ribadito – Era il centro tecnico della Nazionale italiana. Alla Polisportiva ho imparato il valore del sacrificio e della dedizione, sviluppando amicizie e la possibilità di viaggiare per le gare. È un’eredità che andrà persa».
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