Lo massacra di botte per rubargli la bici
Un ciclista aggredito ieri mattina in via Puccini, ladro subito preso dalla polizia. Il racconto della vittima: «L’ho rincorso e raggiunto, lui ha reagito con violenza. Ora sono in ospedale»
MODENA. Via Puccini. È una tranquilla domenica, sono circa le 11 quando un ciclista residente in zona si reca con la propria bicicletta, una mountain bike di alto valore economico, a casa della madre. È la Festa della mamma e lui non le ha voluto far mancare un bel mazzo di fiori per festeggiarla. Ma poco dopo inizia l’incubo: un malvivente si avvicina, afferra la sua bici e fugge.
«Sono riuscito a raggiungerlo, l’ho fermato e lui ha reagito con una violenza inaudita: mi ha sferrato pugni in testa e un calcio alla schiena che mi ha fatto accasciare a terra. Ora fatico a stare in piedi, il dolore è lancinante». Ma andiamo con ordine.
Cosa è successo
La vittima era in sella alla propria mountain bike in zona Musicisti, si stava recando appunto a casa della madre per augurarle una buona Festa della mamma e consegnarle un mazzo di fiori.
«Arrivato all’abitazione sono sceso dalla bici e l’ho appoggiata al muro – racconta la vittima al telefono da una barella del Policlinico, dove si trova per accertamenti – Neanche il tempo di citofonare e un ragazzo di origine straniera, avrà avuto circa 25 anni, si sgancia dal suo gruppetto e si lancia sulla bicicletta, sale e tenta la fuga. Io l’ho inseguito e dopo pochi metri sono riuscito a raggiungerlo: la bici ha i pedali a sgancio, con delle scarpe normali è praticamente impossibile riuscire a pedalare. E infatti il ladro non ha fatto molta strada».
La tremenda aggressione
Ma come la vittima lo ha raggiunto, ecco la reazione furibonda del malvivente. «Mi ha aggredito con una cattiveria e una violenza che non avevo mai visto: prima due pugni in testa, che fortunatamente sono stati attutiti dal casco – continua la vittima – Poi un calcio sulla schiena all’altezza dei reni che mi ha tolto il fiato. Sul momento, probabilmente a causa dell’adrenalina, non ho avvertito un grande dolore. Ma adesso, a qualche ora di distanza, fatico a reggermi in piedi dal male. E infatti parlo da una barella all’interno del policlinico su cui sono sdraiato».
I soccorsi
Il ciclista ha avvertito immediatamente le forze dell’ordine. In tempo zero sul posto è arrivata una volante della polizia, che, grazie alla descrizione dettagliata fornita dall’uomo, si è messa alla ricerca dell’aggressore e lo ha beccato a pochi metri di distanza dall’accaduto, fermandolo. «Desidero ringraziare gli agenti con tutto il cuore – prosegue ancora l’uomo – sono arrivati pochi istanti dopo la chiamata e questo è stato determinante per trovare il ragazzo che mi aveva aggredito. Sono stati sempre loro a soccorrermi e a chiedere l’intervento dell’ambulanza, su cui sono stato trasportato al Policlinico per accertamenti. Al momento non riesco a muovermi e verrò sottoposto ad ulteriori esami per capire se ho qualcosa di rotto».
Sono stati momenti di terrore per l’uomo, che ha pensato al peggio. «Era pronto a tutto, ha agito con una spietatezza che mi ha fatto davvero temere per la mia vita in quei momenti. Ora spero di riprendermi fisicamente, ma sono sotto shock, quegli attimi non li dimenticherò facilmente» conclude l’uomo.