Sequestrata in una stanza per 2 giorni, picchiata e minacciata di morte dal compagno
L’incubo vissuto da una donna, riuscita a scappare di nascosto e poi accompagnata in ospedale da un’amica: i carabinieri hanno portato in carcere l’uomo, un 41enne dominicano, indagato per i reati di lesioni personali aggravate dall’uso di armi, rapina aggravata, atti persecutori e sequestro di persona
MODENA. Picchiata, minacciata di morte e sequestrata in una stanza per 48 ore dal compagno. Questo l’incubo vissuto da una donna, riuscita a scappare di nascosto e poi accompagnata in ospedale da un’amica: i carabinieri hanno portato in carcere l’uomo, un 41enne dominicano, ora indagato per diversi reati.
L’arresto dei carabinieri
Il 9 maggio, su delega della Procura della Repubblica, i carabinieri della compagnia di Modena hanno dato esecuzione alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Modena, su richiesta del Pubblico Ministero, nei confronti di un uomo 41enne originario della Repubblica Domenicana, indagato per i reati di lesioni personali aggravate dall’uso di armi, rapina aggravata, atti persecutori e sequestro di persona.
Continue violenze
Al culmine di continue condotte persecutorie nei confronti della compagna, che le hanno procurato un perdurante stato d’ansia e di timore per la propria incolumità, il 4 maggio scorso l’uomo l’ha privata della libertà personale costringendola dapprima – previa sottrazione dei documenti di identità e del telefono – ad un giro in auto per la campagna per poi, dopo averla minacciata di morte, condurla nella sua abitazione e chiuderla a chiave in una stanza.
Il sequestro
La vittima è stata costretta a restare per due giorni all’interno della stanza dove, sorvegliata a vista dall’indagato, è stata anche privata della libertà di movimento e costretta a espletare i propri bisogni fisiologici in una scodella. Durante la prigionia, la donna è stata picchiata brutalmente anche con l’utilizzo della parte piatta di un machete e col manico di una katana, subendo morsi e tagli di ciocche i capelli riportando lesioni refertate con prognosi iniziale di 30 giorni per traumi policontusivi da percosse, trauma cranico e frattura del naso.
La fuga
L’incubo termina il 6 maggio: la donna è riuscita ad eludere il controllo dell’uomo, addormentatosi dopo una ininterrotta sorveglianza. Dopo avergli sottratto le chiavi di casa e recuperato il telefono nascosto dall’uomo sotto un materasso, la donna ha guadagnato la libertà recandosi in ospedale aiutata da un’amica.
I medici del pronto soccorso hanno dato immediato avviso ai Carabinieri che così hanno svolto tempestive indagini, riuscendo a riscontrare la fondatezza della notizia di reato e di acquisire fonti di prova. Queste hanno portato il pubblico ministero a richiedere con urgenza la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dell’indagato. La richiesta cautelare è stata immediatamente esaminata ed accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari che ha così disposto la misura richiesta.