Gazzetta di Modena

Modena

La tragedia

La compagna morì nell’incidente a Castelvetro. Lui a processo per omicidio stradale

di Daniele Montanari

	Il furgone e la vittima, Ana Maria Botezatu
Il furgone e la vittima, Ana Maria Botezatu

L’uomo era alla guida del furgone che si schiantò contro un palo a Levizzano

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CASTELVETRO. Nel terribile incidente perse la compagna, madre dei suoi due figli, che era seduta sul sedile del passeggero. Adesso lui va a processo per omicidio stradale.

Lo schianto si verificò l’8 ottobre 2023 tra le colline di Levizzano Rangone (Castelvetro). Mancava poco alle 19, era già buio, quando in via Sapiana, poco prima dell’incrocio con via Croce, il furgone guidato dall’uomo, all’epoca 41enne, di origine rumena, si schiantò contro un palo della luce. Lo fece dal lato passeggeri, e per la compagna che era lì seduta – la 29enne Ana Maria Botezatu, anche lei di origine rumena, residente a Scandiano – non ci fu nulla da fare. Scattarono subito i soccorsi, con l’arrivo anche di vigili del fuoco ed elicottero del 118, ma senza esito: la ragazza praticamente morì sul colpo. Lasciava una bimba di 9 anni all’epoca, e un ragazzino di 12, entrambi figli della coppia. Per il padre invece qualche trauma, ma niente di preoccupante: venne dimesso presto dall’ospedale di Baggiovara.

Gli sviluppi giudiziari

In base ai rilievi effettuati dai carabinieri, la Procura aprì un fascicolo a carico dell’uomo alla guida per omicidio stradale. Un atto dovuto, di fronte alla tragedia che si era consumata. Ana Maria era barista a Scandiano, dopo aver lavorato come operaia, come sarta e colf. Instancabile, aveva cresciuto i figli senza mai fermarsi nella ricerca di un’occupazione che le permettesse di dare loro il necessario.

Nell’ambito della tragedia stradale è intervenuta l’assicurazione, che ha dato un risarcimento per i due figli, finiti sotto un giudice tutelare. Non ha invece emesso risarcimenti nei confronti dei genitori e del fratello della vittima, rimandandoli a un eventuale procedimento civile. E loro si sono costituiti parte civile contro il compagno di Ana Maria. Evidentemente i rapporti famigliari non erano ottimi. Gli avvocati del compagno hanno provato a interloquire con loro, ma non hanno ritirato la costituzione. In questo quadro, il giudice per l’udienza preliminare ieri mattina non ha potuto accogliere la richiesta di patteggiamento, e ha disposto il rinvio a giudizio dell’uomo, fissando per lui l’inizio del processo al prossimo 18 settembre.