Baby gang, furti e degrado: «Sicurezza peggiorata per il 78% dei commercianti»
L’indagine di Confcommercio su oltre 300 esercenti: «Sono sentiti i problemi legati alla presenza di balordi o "baby gang" (secondo il 57% del campione), sporcizia e degrado (57%), negozi sfitti (49%), "accattonaggio molesto" (34%), "spaccio e prostituzione" (28%)»
MODENA. Resta alta la percezione di insicurezza tra i commercianti di Modena, con particolare riferimento a "furti, presenza di malintenzionati, baby gang, situazioni di sporcizia e degrado", segnala Confcommercio. Sempre più imprese chiedono "certezza della pena, leggi più severe in particolare per reati predatori e violenze anche sessuali, una ancora più incisiva protezione sul territorio da parte dei tutori dell'ordine, più illuminazione". Viene confermata "la fiducia" nelle forze dell'ordine, ma si ritiene "l'azione della magistratura, così come l'efficacia della leggi vigenti, insufficiente", chiedendo persino "la riduzione da tre a due gradi di giudizio".
L’inchiesta
È quanto emerge dall'indagine condotta da Confcommercio Modena su oltre 300 imprenditori della provincia, di cui un 57% operativo nel capoluogo. Tra gli altri numeri, il 78% degli intervistati ritiene che i livelli di sicurezza nell'ultimo anno siano peggiorati, mentre per il 22% il quadro appare invariato. Sono sentiti i problemi legati alla presenza di balordi o "baby gang" (secondo il 57% del campione), sporcizia e degrado (57%), negozi sfitti (49%), "accattonaggio molesto" (34%), "spaccio e prostituzione" (28%). Commenta Tommaso Leone, presidente provinciale di Confcommercio: "Vogliamo continuare a tenere i riflettori accesi su un valore imprescindibile per le imprese come la legalità. Che va difesa contro vecchi e nuovi fenomeni criminali, che minano la capacità stessa di fare impresa e la fiducia dei consumatori con una conseguente riduzione della loro propensione ad acquistare nei nostri negozi, veri presidi sociali, di servizio alla cittadinanza oltre che di sicurezza del territorio".