Zona Tempio: «Meglio le prostitute che spacciatori e ubriachi»
Il paradosso raccontato dagli esercenti: «La polizia, che deve attenersi a un determinato codice vincolante, non potrebbe intervenire efficacemente come i protettori, che liberano l’area da spacciatori e drogati, dalle vere minacce per il quieto vivere dei cittadini modenesi»
MODENA. Nel 2021 Alberto Bosi di Alternativa Popolare aveva presentato in Consiglio comunale un ordine del giorno sul tema della prostituzione. Già allora Modena aveva aderito al progetto regionale “Oltre la strada”, con il fine di salvaguardare le donne soggette a questo tipo di sfruttamento, che vengono considerate vittime di un sistema vincolante. I reali colpevoli di questo fenomeno drammatico sarebbero i loro protettori e i clienti che, con la loro domanda, contribuiscono al sostentamento della tratta. Bosi richiedeva inoltre maggiore sicurezza per i cittadini, che, a detta sua, sarebbero disturbati dalla presenza delle prostitute.
Il documento
«L'ordine del giorno presentato – dichiarava già nel 2021 – invita l’amministrazione a verificare le criticità di ordine pubblico causate dalla prostituzione su strada e quali azioni siano state intraprese per monitorare e migliorare la situazione, con particolare riferimento agli episodi che creano insicurezze ai residenti e agli utilizzatori degli spazi urbani interessati». Bosi invitava a prendere come esempio il Comune di Rimini, che già da tempo era impegnato nella lotta a questa criticità sociale, aiutando, anche economicamente, le associazioni e le organizzazioni che cercano di liberare le donne dalla schiavitù dello sfruttamento della prostituzione. A distanza di quattro anni, Bosi ha riportato sotto i riflettori questa problematica. Il lavoro svolto dall’amministrazione comunale risulterebbe insufficiente di fronte a un fenomeno che continua a preoccupare i modenesi.
Parola ai commercianti
Ma quanto vengono effettivamente considerate “pericolose” le prostitute che, giorno e notte, occupano i marciapiedi di Modena, sia in zone più periferiche che in pieno centro? I commercianti di piazzale Natale Bruni hanno detto la loro, puntando il dito contro la gravità sociale del fenomeno, ma affermando che i problemi reali del centro di Modena sono altri: spacciatori, uomini ubriachi e drogati, che sotto l’effetto di stupefacenti e alcolici si liberano dei freni inibitori e spaventano i passanti, tanto da rendere alcune zone di Modena “off-limits” in certe ore del giorno. Le prostitute, che sono pur presenti, scambiano conviviali saluti a chi frequenta questa zona e non rappresenterebbero un reale problema.
Il paradosso
Paradossalmente, la prostituzione garantirebbe maggiore sicurezza ai cittadini, una situazione tanto critica da spingere qualche commerciante a rilasciare dichiarazioni di questo tipo: «I protettori che tengono d’occhio le prostitute risolvono molte problematiche presenti nel piazzale. La polizia, che deve attenersi a un determinato codice vincolante, non potrebbe intervenire efficacemente come i protettori, che liberano l’area da spacciatori e drogati, dalle vere minacce per il quieto vivere dei cittadini modenesi. Le prostitute sono controllate, il reale problema è rappresentato da chi, a causa di alcool o droghe, il controllo non ce l’ha. Negli orari in cui queste povere ragazze sono qui nel piazzale, improvvisamente queste figure scompaiono».