Addio a Franco Lardi, innamorato di Fanano: «Imprenditore con lo sguardo sul futuro»
Dai negozi di sci all’oasi verde creata nel camping, i sentieri e le e-bike: i progetti all’avanguardia di un “visionario” che partì col Palaghiaccio
FANANO. Un innamorato della montagna, e di Fanano. Questo è stato Francesco Lardi, per tutti Franco o “Ski men”, una figura storica per il paese, e non solo. Se n’è andato ieri, 17 maggio, a 79 anni, per il progredire di una malattia inesorabile, lasciando un vuoto immenso.
Chi era
È stato un “visionario” con lo sguardo sul futuro. Con l’allora sindaco Gian Carlo Muzzarelli, fu nel gruppo che negli anni ’80 spinse per creare il Palaghiaccio. Fu tra i primi storici tifosi che dal Cimone seguirono Tomba nelle sue vittorie in giro per il mondo. Fu tra i primi a puntare sulla neve, aprendo un negozio di sci in paese (oggi “Skimen 2” con anche uno store in Repubblica Ceca) e un noleggio al Cimoncino. È stato il primo ad aprire un camping a Fanano, l’Ecoday Camping - “Il Castagno” con anche il ristorante, trasformando con le sue mani da falegname il sito di un vecchio metato in un’oasi di pace. E quando le e-bike erano ancora all’inizio, aprì anche un noleggio di bici elettriche.
I funerali
Giusto poche pennellate, per rendere lo sguardo di quest’uomo di montagna. Come tale, apparentemente un po’ burbero, ma poi dal cuore così grande. Domani, lunedì 19 alle 10.30 l’addio a Fanano nella chiesa di San Silvestro. Lascia la moglie Alicja, il figlio Wiktor, la figlia Isabella (maestri di sci), gli adorati nipoti Marianna, Giuseppe, Ginevra e Gabriele, e la nuora Arianna.
La famiglia
«Nostro papà aveva davvero un cuore grande – lo ricordano commossi Wiktor e Isabella – in cui Fanano aveva un posto particolare. È sempre stato un visionario, un uomo tanto semplice quanto profondo nel suo sguardo sul futuro. Era innamorato di Fanano, avrebbe fatto qualunque cosa per fare crescere il paese, e la comunità. Tramite la mamma, polacca, ha lavorato anche per portare qui a sciare tanti gruppi dell’Est (polacchi, cechi...). Una piccola cosa, per rendere l’idea: il sentiero che dal centro passa da Madonna del Ponte e arriva al camping, l’ha fatto tutto lui a mano, con la zappa. Oggi è sempre pieno di turisti. Tutto quello che ha fatto, l’ha sempre fatto per il territorio. Ha vissuto più per gli altri che per se stesso».
Il cordoglio
A ricordarlo con affetto, in primis Gian Carlo Muzzarelli, ora consigliere regionale, che era legato a lui da profonda amicizia: «Faceva parte del gruppo di “visionari” che credeva nel valore della montagna e si impegnava in prima persona per il commercio, il campeggio, e alla taverna dell’Eden si elaborava un confronto con visione e passione, con Gualberto e quanti avevano a cuore la nostra montagna. Grazie Franco!». «Ogni volta che ci vedevamo mi chiedeva come andava, se c’erano progetti per il paese, mi indirizzava, mi spronava – racconta il sindaco Stefano Muzzarelli – era un uomo dotato di visione, saggezza, e anche tanto coraggio, che investiva in ciò in cui credeva. L’ultimo progetto di cui mi ha parlato è quello di un ponte tibetano da cento metri a Madonna del Ponte. Ho fatto fare due studi di fattibilità: è un progetto ambizioso, sui 700mila euro, ma che va nella direzione giusta del guardare alla montagna oltre la neve. La scorsa giunta regionale mi aveva assicurato il suo interesse, spero che sia condiviso dalla nuova, perché ci terrei veramente tanto a realizzarlo in memoria di Franco». «Un uomo semplice e dalle radici salde nella sua montagna – è il ricordo di Simone Monari, giornalista di Repubblica originario di Fanano – capace di creare dal nulla ai Giambogini un capolavoro come il camping. È la cifra di quello che era. Ci mancherà tanto». l