Schianto sulla Pedemontana, morto Cosimo Friolo: chi era il maresciallo capo del Ros. Il cordoglio dell’Arma
Il carabiniere si è scontrato frontalmente contro un’auto all'altezza del ponte sul fiume Panaro e non c’è stato nulla da fare. La vittima aveva prestato servizio presso il Comando di Vignola dai primi anni 2000, per poi vincere il concorso e diventare maresciallo. Dopo un’esperienza lavorativa a Spilamberto, ha iniziato al comando operativo a Bologna alcuni anni fa. Lascia una compagna e una figlia di 12 anni.
SAVIGNANO. Un tragico incidente mortale si è verificato ieri sulla Pedemontana a Spilamberto. A perdere la vita Cosimo Friolo, 47 anni, maresciallo capo dei carabinieri che prestava servizio presso il Ros (Raggruppamento operativo speciale) di Bologna e residente a Vignola, in quel momento fuori servizio. Stava rientrando proprio dal capoluogo emiliano ieri, intorno alle 15.30, quando è rimasto coinvolto nel gravissimo schianto mortale.
Stando alle prime ricostruzioni, sembra che la sua Golf bianca, diretta verso Sassuolo, si sia scontrata frontalmente contro un camion proveniente dalla direzione opposta; il mezzo pesante era condotto da un autotrasportatore di Marano. L’impatto avrebbe quindi generato una carambola, tanto da scagliare la Volkswagen del militare contro il guardrail, per poi ritornare sulla carreggiata e impattare frontalmente un’altra auto, proveniente anch’essa da Vignola, generando un secondo impatto devastante, fatale per il 47enne. La dinamica è ancora in fase di accertamento, quel che appare certo è che l’urto sia stato estremamente violenti. Nei primi istanti è stato richiesto anche l’intervento dell’elicottero da Bologna, poi fatto rientrare senza paziente a bordo: per il 47enne non c’è stato nulla da fare. Inutile l’intervento dei soccorritori, il medico del 118 ha constato il decesso pochi minuti dopo l’arrivo. Il conducente dell’altra auto, un 28enne di Vignola, ha invece riportato ferite lievi ed è stato trasportato in ambulanza in ospedale a Vignola. Sul posto è giunta anche la polizia locale dell’Unione Terre di Castelli per eseguire i rilievi per cercare di fare luce sulla dinamica. I vigili del fuoco si sono occupati invece dell’estrazione del ferito dalle lamiere dell’auto.
Il cordoglio dell’Arma
In pochi minuti la notizia è giunta ai colleghi di Friolo e infatti sul luogo dello schianto sono arrivati alcuni militari, sconvolti dall’accaduto. Per consentire i soccorsi, permettere l’esecuzione dei rilievi e liberare la strada dai mezzi il tratto di strada interessato è stato chiuso al traffico per diverse ore, con i veicoli che sono stati fatti defluire nelle uscite di Spilamberto e Savignano per permettere alle forze dell’ordine di effettuare i lavori di indagine.
Chi era Friolo
Cosimo Friolo, nato a Grottaglie in provincia di Taranto, per tutti era “Mimmo”; ha prestato servizio presso il Comando di Vignola dai primi anni 2000, per poi vincere il concorso e diventare maresciallo. Dopo un’esperienza lavorativa a Spilamberto, ha iniziato al comando operativo a Bologna alcuni anni fa. Lascia una compagna e una figlia di 12 anni.
«Era una persona di estrema caratura umana e professionale» lo ricorda la Segreteria regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, retta da Andrea Di Virgilio. «Amato, socievole, professionale integro, con un senso di umanità estremamente profondo. Ha lasciato un vuoto incolmabile anche tra le centinaia di iscritti nella nostra segreteria. Oggi abbiamo perso un uomo, un padre ed un marito amorevole, ma anche un investigatore di indiscusso spessore. Un compagno di viaggio prezioso che non dimenticheremo mai. Averlo avuto tra le fila della nostra segreteria è e rimarrà motivo di grande orgoglio ed onore. Sarà sempre con noi e continuerà ad assisterci e a vegliarci dall’alto. Un immenso e intenso abbraccio alla famiglia, a cui restiamo vicini».
I colleghi della Compagnia di Sassuolo si uniscono al profondo cordoglio e lo ricordano come «un bravissimo ragazzo, Mimmo da carabiniere aveva mostrato grandi capacità in materia di polizia giudiziaria, si districava molto bene e ha sempre dimostrato il proprio valore. Aveva una grande cuore e una testa eccezionale, abbiamo perso un collega e amico unico».