I 40 anni dell’Executive Hotel, il sogno di Marcello Masi divenuto realtà d’eccellenza
Nel 1985 era una struttura incompiuta, fu l’imprenditore bolognese oggi 86enne a comprarla e a farla diventare un piccolo gioiello dove ora c’è anche il ristorante stellato Alto dello chef Mattia Trabetti
FIORANO. C’è una foto sbiadita che racconta tutto. Un uomo distinto, capelli lunghi pettinati all’indietro, completo scuro, cravatta regimental, intento a parlare al microfono davanti a un cartellone bianco con su scritto a caratteri grandi: sabato 18 maggio 1985. Lì sopra c’era scritta la promessa di un progetto. Un progetto che, a quarant’anni di distanza appena compiuti, ha un nome preciso: Executive Hotel. L’uomo ritratto nello scatto e appena descritto è Marcello Masi, oggi 86 anni, all’epoca – e tutt’ora – imprenditore in piena corsa, che vide lo scheletro di quella struttura incompiuta a Fiorano, uno dei fiori all’occhiello del distretto ceramico, e che al ritorno da un viaggio pensò: la compriamo, la sistemiamo, e poi la rivendiamo. Nessuno, nell'arco di due anni, la volle. E allora fece la cosa più imprenditoriale che poté: la completò, facendola diventare il primo quattro stelle del comprensorio ceramico. Dietro, nessuna programmazione: solo istinto, fiuto, e quel gusto anni Ottanta di chi sa buttarsi.
La storia di Marcello Masi e dell’Executive Hotel
Perché Masi, che aveva lasciato Bologna a 22 anni per fondare una propria impresa a Formigine nel settore dell’acciaieria, in quegli anni sembrava toccare tutto con la mano giusta: «Ho avuto capacità, talento, e fortuna – dice – ma soprattutto ho avuto visione: bisogna saper aspettare il denaro, non rincorrerlo. E sapere che il futuro è già domani, e quindi bisogna saper investire sui passi giusti, con coraggio». La foto dell’inaugurazione lo ritrae in cravatta larga e doppiopetto scuro. Proprio quella sera, si tagliò il nastro di un albergo che sarebbe diventato un punto fermo nel tessuto modenese: crocevia di affari, fornitori Ferrari, ingegneri in trasferta e poi via via, col passare degli anni, anche piloti, dirigenti, stelle e stelline del mondo dei motori. Negli anni duemila, dopo una parentesi di gestione esterna, è lo stesso Masi a rientrare in campo: «Mi sono reso conto che questo posto aveva ancora bisogno di me».
Il manager Corradi e il ristorante stellato Alto
E così, a partire dal 2013, parte la seconda vita dell’Executive. Una vita fatta di restyling, investimenti e un progetto ambizioso: trasformarlo in un polo d’ospitalità sartoriale, capace di rispondere alle esigenze di un turismo business sempre più fluido, più esigente, più veloce. Con lui entra in gioco anche Francesco Corradi, oggi general manager. «Avevamo in mente di rivedere camera per camera, servizio per servizio», racconta Corradi. Il ristorante, allora, viene ripensato, viene creato un rooftop stellato con cocktail bar, e nel vecchio piano interrato – dove una volta ballavano sotto le luci strobo – oggi ci sono spa, palestra e sale meeting. Da 60 a 64 camere, nuove suite, nuove esperienze. Tra cui il ristorante Alto che con lo chef Mattia Trabetti ha conquistato la stella Michelin. «Siamo pur sempre un hotel business – commenta Corradi – ma il nostro obiettivo è che il cliente si senta a casa. E questa è un’idea che viene direttamente da Masi, quella della sartorialità. Perché l’Executive dev’essere cucito addosso a chi lo vive».
Un futuro ancora più ambizioso
Oggi la struttura è frequentata da una generazione giovane di lavoratori, popolata da ragazzi under 30 e da uno staff che respira fiducia e futuro. Ma l’anima resta quella: visione, coraggio e radici. E su tutto la presenza costante di Marcello Masi, presidente fondatore che ancora oggi non ha mollato la presa: «Un imprenditore deve saper rischiare. Deve avere la presunzione di riuscire – afferma – e, soprattutto, deve prevedere il mercato, capire dove va il mondo. Le mie aziende hanno ancora bisogno di me. E io continuo a dedicarmi a Fiorano perché credo che questa zona abbia ancora tanto da esprimere. Sono impegnatissimo per rendere questo complesso ancora più adeguato a un comprensorio come il nostro, a un Paese come l’Italia, e a un mondo, che ha sempre più bisogno di servizi come quello alberghiero e di ristorazione adeguati a un tempo in costante cambiamento». Così, da quel maggio del 1985, con le spalline larghe e i sorrisi da Milleluci, sono passati quarant’anni. Ma l’Executive non è mai stato così vivo. E mentre si spegne l’ennesimo sigaro nella sala cocktail del rooftop stellato, in fondo, si sente ancora quell’eco frizzante degli anni Ottanta.
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