Carpi, il caso sinti finisce in Regione: «I campi sono da smantellare»
Fratelli d’Italia interroga, Conti replica: «Collaborazioni attive»
CARPI. Le condizioni dei campi nomadi nei Comuni di Novi e Carpi sono state discusse in Regione. Se n’è parlato per un’interrogazione a risposta orale nella commissione sulle politiche per la salute e politiche sociali presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, su richiesta dei consiglieri Annalisa Arletti e Ferdinando Pulitanò di Fratelli d’Italia.
L’interrogazione
I due firmatari hanno evidenziato il fine di riflettere su quali misure la Giunta intenda adottare per affrontare le criticità riscontrate nei campi, in coerenza con la normativa regionale che promuove la transizione verso microaree abitative più adeguate. I due consiglieri hanno inoltre ribadito l’importanza di un intervento tempestivo: «Serve migliorare le condizioni, in primis igieniche, di questi campi, che, in coerenza con la normativa regionale, dovranno comunque essere smantellati per essere sostituiti da microaree abitative – ha spiegato in commissione Arletti – In attesa di questa transizione serve comunque intervenire in questi campi». La consigliera ha recentemente presentato un atto ispettivo alla regione Emilia-Romagna chiedendo lo stato di attuazione della legge regionale 11 del 2015.
Le richieste: «Rispetto di legalità e sicurezza»
In seguito alle risposte ricevute e considerando che la situazione di degrado del campo sinti di via Gazzoli a Novi era stata oggetto di un’interrogazione depositata presso il consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine, Arletti ha ritenuto di richiedere interventi mirati. L’obiettivo è quello di garantire condizioni di vita adeguate e il rispetto dei principi di legalità e sicurezza.
«Nel Comune di Carpi le forze dell'ordine hanno recentemente effettuato controlli nei campi nomadi locali – prosegue Arletti nel testo presentato in commissione – che ospitano circa cento cittadini appartenenti alla comunità sinti italiana. Tali operazioni non hanno fatto emergere irregolarità rilevanti, ma evidenziano la necessità di un monitoraggio costante e di politiche adeguate a garantire l'integrazione sociale e il rispetto delle normative vigenti, oltre che il rispetto delle norme igieniche».
La riqualificazione
I consiglieri si sono infine soffermati sulla gestione e la riqualificazione di tali insediamenti, un elemento centrale per favorire la coesione sociale e la pacifica convivenza tra le diverse comunità presenti nel territorio. «A Novi e Carpi c’è la richiesta delle famiglie di uscire dai campi per accedere a soluzioni abitative sul modello delle microaree; diversi i progetti presentati dagli enti locali – ha risposto Isabella Conti, assessore regionale al Welfare – In Emilia-Romagna i sinti sono circa 2.800 e le più grandi aree di sosta (cinque in regione) hanno al massimo 130 residenti. A Novi e Carpi c’è la richiesta delle famiglie di uscire dai campi per accedere a soluzioni abitative sul modello delle microaree. Diversi i progetti presentati dagli enti locali, mentre sono state attivate collaborazioni anche sui temi scuola, sanità e lavoro». Alla fine della discussione la consigliera Arletti si è ritenuta in parte appagata: «Sono parzialmente soddisfatta della risposta, ma è importante intervenire».