Addio al generale Ottavio Fugaro: una vita dedicata ai carabinieri
Abitava a Pavullo, dove si è spento a 85 anni. Nel 2005 Ciampi lo nominò Grande ufficiale della Repubblica, al termine di una carriera straordinaria. E’ stato comandante della Legione Emilia Romagna e del Culqualber
PAVULLO. Grazie alle sue doti professionali e umane, è stato un punto di riferimento per l’Arma a livello nazionale, anche negli anni della pensione. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme, e non è un modo di dire.
Si è spento venerdì a Pavullo Ottavio Fugaro, generale di Corpo d’armata dei carabinieri. Aveva 85 anni, e da tempo era segnato da problemi di salute. Lascia la moglie Maria Pia Balli, la figlia Rossella, i fratelli Giuseppe e Riccardo, e gli altri parenti. L’ultimo saluto, seguito dalle onoranze Verucchi, sarà domani, lunedì 26 maggio, alle 14 nella chiesa di San Bartolomeo.
L’omaggio di Ciampi
Fugaro è stato una colonna per l’Arma, in tutte le fasi della sua carriera, suggellata il 26 luglio 2005, quando era ormai in pensione, dal conferimento da parte del Presidente della Repubblica Ciampi dell’onorificenza di Grande ufficiale Ordine al Merito della Repubblica. “Ufficiale generale in possesso di preclare doti umane ed intellettuali – scrisse Ciampi nelle motivazioni – di un insieme armonico di pregevolissimi requisiti morali e culturali, d’impeccabile stile militare nonché di una eccellente preparazione professionale, sostenuta da altissimo senso del dovere. Ha sempre svolto, in oltre 44 anni di prestigiosa carriera militare, il suo servizio nell’Arma con spiccato spirito d’iniziativa, esercitando un'azione di comando equilibrata, efficace ed autorevole”.
Gli incarichi
Dopo aver frequentato l’Accademia di Modena, iniziò il suo servizio come carabiniere il 26 ottobre 1959. Tra i primi incarichi di rilievo vi fu quello di comandante dell’allora tenenza di Pavullo. Negli anni ’70 guidò la Compagnia di Modena, ma fu chiamato anche in Accademia come comandante del Reparto corsi. Negli incarichi si seppe sempre distinguere per capacità ed efficacia di operato, al punto da essere nominato a Milano negli anni ’90 (quelli turbolenti di Tangentopoli) vicecomandante del Comando interregionale “Pastrengo”.
Altro incarico che seppe svolgere con grande apprezzamento, tanto da essere scelto successivamente per il comando della Legione Emilia Romagna. E si pensò ancora a Fugaro per un altro ruolo estremamente impegnativo: quello al vertice del Culqualber, il Comando interregionale dei carabinieri che copre Calabria e Sicilia, con sede a Messina. Aree dove la lotta alla criminalità richiede competenze di altissimo livello. Anche qui un incarico ricoperto in modo eccellente, al punto che nel 2004 si fece insistentemente anche il nome di Fugaro come primo comandante nazionale dei carabinieri proveniente dall’Arma, ma poi la scelta cadde su Luciano Gottardo.
Il legame con Pavullo
Nato il 17 febbraio 1940 a Gaeta (Latina) e vissuto a L’Aquila, Fugaro venne a Modena per frequentare l’Accademia e poi si sposò con la pavullese Maria Pia Balli, odontoiatra molto conosciuta. Tutte le volte che gli incarichi glielo consentivano, è sempre tornato a Pavullo, dove ha vissuto in maniera costante negli anni della pensione. Rimanendo però sempre un punto di riferimento: ha continuato ad essere cercato e interpellato da comandanti dell’Arma per consigli e riflessioni preziose, alla luce della sua straordinaria esperienza. Dal sindaco Davide Venturelli, a nome di tutta la comunità pavullese «il più sentito cordoglio per la scomparsa del Generale, che ha rappresentato un importantissimo punto di riferimento per tutto il mondo delle istituzioni del nostro territorio».