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Ruba foto di ragazze su Instagram e le pubblica su un sito porno: cinquantenne a processo


	L'uomo ha rubato le foto da Instagram
L'uomo ha rubato le foto da Instagram

Presenti in tribunale una decina di giovani di Castellarano e Sassuolo, alcune delle quali minorenni quando venne compiuto il reato. L’avvocato difensore dell’uomo, accusato di diffamazione aggravata: «Coinvolto in questa vicenda per un errore palese»

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CASTELLARANO. Una decina di ragazze – alcune delle quali minorenni – postano dei selfie su Instagram e si ritrovano pubblicata la loro immagine su un sito pornografico. Per questo caso è finito alla sbarra un cinquantenne residente a Castellarano, accusato di diffamazione aggravata (dall’uso dei social network).

Le foto rubate e le querele

La vicenda risale al luglio 2020, quando le ragazze – abitanti a Castellarano, Sassuolo e in altri comuni della zona ceramiche – scoprono che qualcuno ha preso le fotografie postate su un’unica pagina Instagram e le ha inserite in un sito vietato ai minori di 18 anni. Si tratta di foto innocenti, al massimo in costume da bagno: ma le conseguenze per le ragazze sono facilmente immaginabili. Tra l’altro alcune di queste giovani all’epoca hanno 16 o 17 anni: la voce si sparge, le giovanissime (affiancate dai genitori) vogliono andare fino in fondo e scoprire chi è che ha offeso la loro reputazione. La querela collettiva viene presentata alla polizia postale che, al termine di accertamenti tecnici e informatici, individua il “ladro” d’immagini nel 50enne di Castellarano. Secondo il capo d’imputazione l’imputato, «comunicando con più persone e pubblicando sul sito pornografico le foto che aveva acquisito da un’unica pagina Instagram», è il responsabile. Da notare che l’imputato, che non conosceva le ragazze, si sarebbe pure lasciato andare a commenti di dubbio gusto.

La difesa del cinquantenne

Il 50enne incensurato, difeso dall’avvocato Alessandro Scalera del foro di Modena, nega con forza ogni addebito. «Il mio assistito si è ritrovato coinvolto in questa vicenda per un errore palese», ha dichiarato il difensore, che farà leva sul fatto che quella pagina Instagram «era pubblica». Ieri in tribunale a Reggio Emilia si è aperto il processo, davanti al giudice monocratico Silvia Semprini: si è trattato di un’udienza pre-dibattimenale, subito rinviata per difetto di notifica. Assente l’imputato, mentre erano presenti diverse ragazze piuttosto indignate: non si sono costituite parte civile, ma sono intenzionate a deporre in aula per raccontare le conseguenze che quel gesto ha avuto sulla loro quotidianità.