L'allarme da Modena: «Ragazzini in giro armati. Sta diventando la normalità»
Il Siulp: «Sequestrati coltelli, spray al peperoncino e taser»
MODENA. Oltre cento minorenni denunciati, una ventina arrestati. Solo lo scorso anno, solo a Modena e solo per la polizia di Stato. E una “normalità” che spaventa: ragazzini che sempre più spesso vanno in giro armati di coltelli. A lanciare l’allarme sul mondo giovanile è la segreteria provinciale del Siulp Modena che traccia un quadro dai contorni preoccupanti. Lo fa snocciolando numeri e mettendo sul piatto anche alcuni esempi: oltre ai coltelli, si parla di taser sequestrati o di spray al peperoncino. Magari non utilizzati: «Ma emblematici – evidenzia Roberto Butelli, segretario provinciale Siulp – di come il panorama stia debordando nella violenza gratuita».
L'allarme
Ed è proprio questa tendenza alla violenza gratuita a spaventare: «La cronaca quotidiana è infarcita di episodi di criminalità o antisociali che vedono coinvolti minori o appartenenti al mondo giovanile, ma crediamo che l’enfasi giornalistica c'entri poco o nulla con il fenomeno, così come crediamo che i problemi di sicurezza non si risolvano solo a colpi di organici di polizia». Il Siulp sottolinea che la polizia c’è come altre forze dell’ordine: ognuno fa la propria parte: «Non è però possibile piazzare una pattuglia ad ogni angolo di strada, non è possibile perseguire i reati commessi dai minori alla stregua di quelli commessi dai maggiorenni».
Il focus si sposta poi ai dati concreti, ossia ai numeri: «A Modena, nello scorso anno i minori denunciati sono stati oltre cento, mentre gli arrestati sono stati quasi una ventina, dato rilevante che fa davvero riflettere. Di questi oltre 120 minori, quasi una trentina sono stati perseguiti per armi o comunque per il possesso di oggetti atti all’offesa alla persona».
La riflessione prosegue: «Siamo certi che da questi dati da noi ricostruiti (per la sola polizia di Stato e per la sola città di Modena), ai quali andrebbero aggiunti quelli delle altre Forze di Polizia e del resto della provincia, si possa ben comprendere la portata del problema giovanile, ma soprattutto dal cambio di mentalità che sta avvenendo negli ultimi anni: avere un’arma al seguito, anche se si è minori, sta diventando una cosa normale».
Le leggi
Il Siulp accende i riflettori sulla legge che «tutela i minori in maniera diversa e più profonda rispetto ai maggiorenni, basta infatti pensare che la convenzione internazionale di Dublino indica i minori autori di reato quali vittime a loro volta, e da qui prevede percorsi e garanzie diverse. E la legge Zampa stabilisce che nel corso delle visite ed accertamenti medici per stabilire le età di coloro i quali sono privi di documenti, quando il medico non è sicuro al 100 per cento dell’età del soggetto, questo è da considerarsi sempre e comunque minore».
La riflessione
Secondo la segreteria provinciale Siulp, servirebbero approcci su più fronti per contrastare il disagio giovanile: «Poiché osserviamo che i dati per Modena del 2025 non sembrano mostrare un’inversione di tendenza, auspichiamo che vengano aiutati i genitori di adolescenti e preadolescenti, ma anche tutti quelli che svolgono il ruolo di educatori, soprattutto nel caso dei minori stranieri non accompagnati, i quali non hanno riferimenti familiari sul territorio. Appellarsi anche in questo caso agli organici, che sono ovviamente utili, o al passaggio di fascia della questura, riteniamo contribuisca a sminuire un problema che non è esclusivamente sicurezza, ma è anche di natura sociale e culturale».
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