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Fabrizio Corona e la svolta sul delitto di Garlasco: così Modena è al centro del caso

di Ginevramaria Bianchi
Fabrizio Corona e la svolta sul delitto di Garlasco: così Modena è al centro del caso

All’agriturismo Acetaia Sereni, rifugio elegante di Marano, si sono incontrati due protagonisti inaspettati dello stesso racconto: Corona e Antonio De Rensis, legale storico di Alberto Stasi

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MARANO. È nel cuore della nostra provincia che si è riacceso uno dei casi più controversi della cronaca nera italiana: il delitto di Garlasco. Sul palcoscenico dell’agriturismo Acetaia Sereni, rifugio elegante di Marano, si sono incontrati due protagonisti inaspettati dello stesso racconto: Fabrizio Corona e Antonio De Rensis, legale storico di Alberto Stasi. Il tutto, tra calici pregiati, portate ricercate e confidenze che, ora, risuonano pubblicamente, grazie al profilo YouTube “Falsissimo” del giornalista Corona, in cui racconta: «Io sono abituato ad andare una volta al mese in un ristorante bellissimo di Modena, con amici ricchi (poi procede a mostrare una foto dove fa vedere che è all’Agriturismo Acetaia Sereni in buona compagnia, ndr), che mi pagano per raccontargli le storie. Beviamo vino da 15 mila euro e ci divertiamo. A maggio dell’anno scorso andiamo lì, e chi trovo? - interroga gli spettatori -. L’avvocato di Stasi, quello che vedete da un anno in tutte le televisioni».

Garlasco, Marano e Corona

Ma cosa ci faceva lì? «Durante la cena mi ha preso da parte - aggiunge - e mi disse: “Ho fatto di tutto per trovarti, devo dirti una cosa”. Ed è proprio in quella cornice rustico-chic, che prende corpo la nuova dichiarazione: “Il caso verrà riaperto, Stasi è innocente. Vedrai”». Ma Corona insiste: «Gli faccio una domanda: ma Sempio è indagato da ora?». E poi svela ciò che è venuto fuori dalla loro conversazione: «È indagato da più di cinque anni - afferma il giornalista - L'avvocato di Stasi aveva già fatto una revisione del processo che è stata bocciata. Ma se Sempio era indagato ed è indagato e la revisione del processo che provava elementi nuovi che aveva prove contro Sempio, perché è ancora indagato?», chiede.

Il caso al centro dell'attenzione mediatica
E a quel punto tira fuori la sua verità, che ha detto apertamente anche davanti al tribunale di Pavia nei giorni scorsi, facendo molto discutere: «Io da chi lo so non ve lo dico, io vi sto dicendo che il procuratore Napoleone ha da anni delle prove che non può utilizzare. Sempio è indagato da sei anni, il procuratore ha prove, ma non le può utilizzare. Il supertestimone è andato prima dalla famiglia Poggi, la famiglia non lo ha voluto ascoltare quando sosteneva che il colpevole non è Stasi».

Le rivelazioni di Corona
«Una persona ha fatto per tre anni delle investigazioni abusive - continua - Cosa significa? Che ha riscontrato dopo tre anni di indagine chi sono i veri colpevoli, che non è Stasi, e sono più di quattro. È riscontrato da prove oggettive». Modena, quindi, non è solo terra di motori e tortellini, ma anche – inconsapevole – teatro laterale di uno dei gialli più discussi degli ultimi anni. E se davvero, come ha affermato Corona, «non lo dice per spettacolarizzare la sua immagine, a 51 anni non ne ha più bisogno», allora c’è da chiedersi: è davvero questa la scintilla che ha riacceso tutto? Nel dubbio, restiamo in ascolto. E brindiamo alla verità. Che, come l’aceto buono, ha bisogno di tempo. Ma alla fine viene sempre fuori. Anche tra i colli di Modena.