Arancia Meccanica nel parco di Sassuolo: spranghe contro tre minori
Individuati i sei ragazzi aggressori, ma tre di loro sono fuggiti
SASSUOLO. Si presentano in sei, armati, nel parco e aggrediscono tre minorenni seduti sulla panchina, con una modalità da Arancia Meccanica. L’episodio è accaduto il 23 febbraio scorso al parco di Braida a Sassuolo (“Le Querce”) ma è emerso solo ieri in tribunale in tutta la sua drammaticità. E nel suo amaro risvolto: tre degli accusati sono spariti. E anche una delle tre vittime risulta irreperibile.
L’aggressione choc
Sui motivi di quanto accaduto c’è ancora molto da chiarire, a partire dal fatto che si sia trattato di un regolamento di conti o meno tra giovanissimi. Però i presunti autori dell’aggressione – sui quali pende la pesantissima accusa di concorso in rapina – sono stati tutti individuati. Si tratta di due fratelli 18enni italiani di Reggio, e quattro giovani marocchini, di 18, 21, 19 e 22 anni. Gli aggrediti sono tutti ragazzi di origine tunisina, minorenni.
In base a quanto ricostruito, i sei sono usciti di casa portando con loro una serie di oggetti che evidenziavano intenzioni non certo pacifiche: una torcia bastone di circa 30 centimetri, due tubi metallici di un metro, un’asta metallica tipo lancia di 120 centimetri e addirittura un machete. Sono partiti per una spedizione punitiva diretta esplicitamente contro qualcuno? O sono usciti armati solo per fare “una cosa da grandi” alla ricerca di una “preda”?
Il dato di fatto è che ciò che è stato compiuto è comunque agghiacciante: i sei hanno preso di mira un gruppetto di tre minorenni tunisini che in quel momento si trovavano tranquilli su una panchina del parco “Le Querce”. Si sono avvicinati armati, brandendo contro di loro bastoni, spranghe e anche il machete, intimando loro di consegnare quello che avevano di valore. I tre hanno tentato di fuggire, ma due di loro sono stati raggiunti, scaraventati a terra, trascinati e colpiti: calci, pugni e colpi di bastone e spranga. Un pestaggio allucinante. Poi hanno preso con la forza a uno dei due tutto, ma proprio tutto quello che aveva: giacca, scarpe, borsello, cellulare e portafoglio, lasciandolo stordito. Il terzo del gruppo invece è riuscito ad allontanarsi incolume.
Le indagini
Le indagini, grazie anche ai filmati di videosorveglianza, sono riuscite a ricostruire nei dettagli ciò che è accaduto, e tutti i protagonisti. Degli aggressori è stato detto. Gli aggrediti sono risultati minorenni tunisini ospiti in una comunità di accoglienza. Se ci fosse un rapporto di conoscenza tra i due gruppi – marocchini da una parte, tunisini dall’altra – e magari delle questioni rimaste sospese, non è ancora chiaro. Anche perché diversi dei ragazzi coinvolti nell’episodio sono spariti. Sul fronte degli aggressori, tre dei sei indagati – accusati di rapina, lesioni aggravate e porto abusivo d’armi – si sono resi irreperibili, e sono tuttora ricercati. Sono difesi dagli avvocati Tommaso Creola, Francesco Muzzioli e Flavia Sandoni, che però per la irreperibilità di diversi di loro non hanno potuto approfondire alcuni aspetti. Anche uno dei tre minorenni aggrediti è sparito. I due trovati saranno sentiti in incidente probatorio, con audizione protetta, il prossimo 10 giugno. Sperando di capire il perché di tanta violenza.