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Il caso

Bagarini a Modena: «Per la finale di Champions League mandami 700 euro»

di Manuel Marinelli

	La finale di Champions League è in programma sabato 31 maggio
La finale di Champions League è in programma sabato 31 maggio

Su gruppi Facebook cittadini un’offerta per la sfida tra Psg e Inter

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MODENA. Inizia tutto con un «ciao, vendo due biglietti per la finale di Champions League tra Psg e Inter, scrivetemi in privato» scritto su un gruppo Facebook modenese. Un boccone succulento per interisti e/o tifosi del calcio in generale, che magari sono rimasti a bocca asciutta vista la rapidità con cui i biglietti sono andato esauriti (sono solo 18mila gli interisti che riusciranno ad andare a Monaco di Baviera per la partita in programma sabato).

Ma il boccone si rivela avvelenato: una truffa ben architettata con cui chi è dall’altra parte vuole rubarvi i soldi (centinaia in questo caso) lasciandovi con un pugno di mosche in mano. Ma andiamo con ordine. Dopo aver visto l’annuncio pubblicato su Facebook ci fingiamo interessati e contattiamo il truffatore. «Ciao, sono ancora in vendita i biglietti», scriviamo. «Certo, sono disponibili» ci rispondono dopo pochi istanti. «Sono cat.2 e li vendo a 700 euro in totale, sappimi dire in fretta perché ho altre richieste. Per il pagamento un bonifico istantaneo va benissimo».

«Non voglio fregarti, ma ho fretta»

E qui il primo sospetto: perché mai vendere a 700 euro una coppia di biglietti che costava 1300 euro, ovvero quasi il doppio? «Sono molto malato e mi trovo in ospedale, ho bisogno di venderli alla svelta, non voglio fregarti ma sono indisposto e ho fretta» ci viene risposto in un italiano piuttosto sgrammaticato. «Ok rispondiamo, ma posso avere qualche garanzia in più sui biglietti, riesci a inviarmi un Pdf?» Ci viene così inviata una foto di una ricevuta di vendita emessa dalla Uefa ma di bassa qualità, le parole sono incomprensibili. Tentenniamo un po’, ma il telefono continua a suonare: ci arrivano continuamente messaggi invitandoci a decidere alla svelta, il tempo stringe. Avanziamo qualche dubbio, chiediamo di poter vedere di persona i biglietti a Modena, per un più classico passamano con pagamento in contanti. Poi provvederemo nel caso a fare il cambio nominativo. E chiediamo anche informazioni più specifiche sul tipo ti posti: fila, posto, ingresso.

«Non voglio farti del male»

«Il settore è il 233/234. Non riesco a venire di persona, come ti ho detto sono ricoverato. Non posso neanche mandare qualcun altro con me, davvero non ti sto fregando non voglio farti del male. Facciamo così: mi invii 400 euro, io ti mando i biglietti, e poi tu mi mandi i restanti 300 dopo averli visti ok?» ci risponde il truffatore. Un chiaro escamotage per estorcerci denaro e poi sparire. Rifiutiamo, inventando una scusa. Ma il pressing continua: «Perché non ti fidi di me, non voglio farti del male». Smettiamo di rispondere.

«Gli screenshot mobili non sono biglietti validi»

Intanto sul gruppo Facebook spuntano una serie di annunci fotocopia per adescare altri potenziali acquirenti con il solito modus operandi. Qualcuno ha risposto al commento, lo informiamo subito di cambiare strada. Anche perché le norme Uefa sono ferree: «La vendita viene effettuata esclusivamente tramite Uefa.com. I biglietti sono digitali al 100% e resi disponibili esclusivamente tramite l'app ufficiale Uefa Mobile Tickets, che include diverse funzioni di sicurezza che mirano a combattere la vendita non autorizzata attraverso una soluzione di biglietto mobile digitale sicura. Solo il telefono utilizzato per scaricare i biglietti mobili sarà in grado di accedere allo stadio. Gli screenshot mobili non sono biglietti validi».