Gazzetta di Modena

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La protesta

Salta il tavolo in Prefettura sulla chirurgia di Baggiovara

di Riccardo Chiossi

	Un momento del presidio della Cgil davanti alla Prefettura
Un momento del presidio della Cgil davanti alla Prefettura

Nessun accordo tra infermieri, Oss e direzione ospedaliera

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MODENA È esplosa la protesta della Cgil e degli infermieri unitamente agli Oss del reparto di chirurgia dell’Ospedale Civile di Baggiovara contro il malfunzionamento del comparto sanitario in questione. Il tavolo di conciliazione tra i rappresentanti dei lavoratori e la dirigenza dell’Azienda ospedaliero universitaria riunitosi lunedì 26 al mattino in Prefettura per risolvere la controversia è saltato.

Le tre richieste

Tre i punti messi sul piatto dalla Cgil: la carenza di personale, l’estensione del servizio di barrellaggio e la situazione delle ferie non utilizzate. La trattativa è durata oltre due ore, ma davanti a nessuna risposta concreta e soddisfacente da parte della dirigenza ospedaliera, i rappresentanti dei lavoratori se ne sono andati. «Siamo usciti dall’incontro senza nessun accordo – afferma Giulia Casamassima responsabile della Sanità per la Fp Cgil – ciò significa che le nostre proteste continueranno fino a che non avremo risposte positive. Ogni giorno il personale assistenziale del reparto di Baggiovara è sotto i limiti minimi regolati per legge. Allo stato attuale, nel reparto l’organico di Oss e infermieri è composto da 27 figure. Noi abbiamo chiesto l’assunzione di due infermieri e due Oss per tornare nei canoni normativi, ma la risposta è stata no. La motivazione che ci hanno fornito riguarda eventuali proteste degli altri reparti dell’ospedale oltre al fatto che secondo loro manca proprio il personale da reclutare».

«Nulla di positivo»

Negativo poi anche il secondo passaggio oggetto della mediazione: «Il servizio di barrellaggio – prosegue Casamassima – è in appalto a una ditta esterna e questo non viene fornito dopo le ore 19 oltre a mancare anche nei giorni festivi. Abbiamo chiesto che l’attività di trasporto con le barelle fosse esteso h24 e sette giorni su sette come peraltro accade già al Policlinico. Si sono riproposti di pensarci e darci una risposta verso la fine del mese di luglio. Anche su questo versante, purtroppo nulla di positivo».

Evaporato anche il terzo argomento oggetto dell’incontro: «Ci sono lavoratori che hanno accumulato tantissimi giorni di ferie senza mai spenderli – continua Giulia Casamassima – alcuni ne hanno 100, altri 70, altri ancora 50 e così via discorrendo. Una situazione questa, che abbiamo rappresentato evidentemente sintomatica di un istituto che non funziona e che di conseguenza i lavoratori non riescono a frequentare». «Auspichiamo – conclude Casamassima – una soluzione. Nel frattempo continueremo a protestare davanti a un immobilismo che non risolve nulla e ci rivolgeremo alla politica nella speranza che si inserisca nel dibattito».