Giovanna Montorsi chiude la storica boutique in centro dopo 50 anni: «Un viaggio nel tempo fantastico»
L’iconico negozio di abbigliamento e borse in via Emilia, a due passi da piazza Grande, ha attraversato le mode: «Veniva spesso Anna Molinari, abbiamo servito mogli di calciatori, familiari di Luciano Pavarotti e la moglie di Patrick Dempsey. Ora voglio dedicare tempo alla mia famiglia». Resta aperta l’altra boutique gestita dalla nipote sempre in via Emilia
MODENA. La Boutique Giovanna Montorsi, iconico e storico negozio del centro di Modena a due passi da piazza Grande, chiude, dopo oltre cinquant’anni di attività. Resterà invece in piena attività il negozio di via Emilia 87, inaugurato dal fratello della titolare, Giorgio, nel ’64, e oggi portato avanti, in piena autonomia, dalla nipote, che prosegue la sua intensa e ben nota attività di ricerca, nel campo dei profumi, dell’abbigliamento, dei gioielli. La signora Giovanna ci tiene a chiarirlo subito, a tutela di un marchio che, pur nella sua sfera di autonomia, è un brand di famiglia.
Giovanna, sulle vetrine gli avvisi di liquidazione totale per chiusura attività. Quando è cominciata la vostra avventura?
«Nel ’60. Avevo poco più di vent’anni, frequentavo l’università a Bologna. Mio padre aprì il negozio, che allora era una profumeria, affidandolo a personale dipendente. Io cominciai a frequentarlo nel tempo libero, il sabato, durante le vacanze di Natale, mentre mio fratello Giorgio cominciava la sua ricerca, che poi lo ha portato ad inaugurare il suo negozio, ancora oggi aperto dall’altro lato della via Emilia».
Poi?
«A poco a poco ho cominciato ad affiancare lo staff, ad appassionarmi. In seguito è stata introdotta la vendita delle borse. Primo marchio, Borbonese. Poi siamo andati avanti portando Prada, di cui siamo stati concessionari per tanti anni assieme ad altri brand. A partire da allora ho cominciato a stare dietro il bancone sempre più di frequente, apprezzando, in particolare quello che amo ancora, il contatto con il pubblico».
L’abbigliamento?
«È arrivato negli anni ’70, quando stava esplodendo come fenomeno di moda e di costume. Qui a Modena non c’erano tanti negozi di specie e con mia cognata Silvana andammo a Milano. Portammo Blumarine, Gianni Versace, Gianfranco Ferré, Yves Saint Laurent e altre grandi firme».
Gli anni ’80 e ’90?
«Sono stati anni di grande successo. Presa dalla necessità mi allargai col negozio nell’angolo, guadagnando altre tre vetrine e nel ’95 feci la grande ristrutturazione con la scala interna in vetro e il piano superiore dedicato all’abbigliamento, con gli arredi antichi a completare il tutto».
Chi è passato di qui?
«Tanti personaggi. Veniva spesso Anna Molinari che ci faceva sempre molti complimenti, abbiamo servito mogli di famosi calciatori, familiari di Luciano Pavarotti, di recente la moglie di Patrick Dempsey. E anche l’artista Mimmo Paladino».
Fino a quando sarete aperti?
«Fino al 2 agosto con la liquidazione. Dopo un periodo di ferie estive probabilmente il negozio riaprirà per un saluto alla clientela a settembre, prima della chiusura definitiva».
Arrivata perché?
«Per ragioni di salute e per limiti legati all’età. A 73 anni, dopo cinquant’anni di lavoro sento il bisogno di dedicare un po’ di tempo alla mia famiglia, a mio marito, ai miei nipotini».
La cosa più importante?
«Qui da Montorsi il centro è stata sempre la persona. Sia fra i dipendenti, personale meraviglioso e molto professionale che è qui da decenni, qualcuno, praticamente, da sempre. Sia nei confronti della clientela, cui ci siamo sempre dedicati con passione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA