Bambini insultati dalla maestra: scioperano e la fanno trasferire
I genitori: «Chiamati pagliacci e incapaci. Così ieri nessuno si è presentato»
MODENA. Il culmine è arrivato ieri: 20 bambini a casa da scuola per protesta. Venti banchi vuoti che, evidentemente, hanno pesato nella scelta della dirigente scolastica di trasferire una delle maestre. Già, perché i bimbi non erano a scuola proprio a causa sua, accusata di insultare e offendere i piccoli studenti, tanto da farli spesso scoppiare in lacrime davanti a tutti e tornare a casa traumatizzati. Ma facciamo un passo indietro.
Cosa è successo
Tutto inizia già i primi mesi di quest’anno scolastico all’interno di una prima elementare di un istituto comprensivo di Modena. I bambini tornano a casa spesso scossi e traumatizzati. E allora i genitori si insospettiscono, chiedono cosa sia successo. I bimbi, dopo un po’ di naturale vergogna, vuotano il sacco. «Una delle maestre si è subito distinta per i suoi modi bruschi... ma ben presto la situazione è degenerata. Ha iniziato a insultare e offendere i bambini. Una bimba è stata chiamata “pagliaccia” perché indossava un cerchietto. Ha dato degli incapaci ai bambini, umiliandoli davanti a tutti. Una volta non ha mandato in bagno una bimba, che poi ha urinato in classe ed è scoppiata a piangere. A un altro, invece, ha strappato le pagine del quaderno perché aveva lasciato un quadretto di margine dal bordo invece che due», racconta uno dei genitori.
Il confronto
«L’elenco potrebbe proseguire ancora - continua - e allora insieme ad altri genitori abbiamo iniziato a chiedere spiegazioni alla dirigente. Uno di noi è stato ricevuto, ha raccontato tutto e la preside ha detto di aver preso atto di quanto stava accadendo». Nel frattempo la maestra continua a mantenere gli stessi atteggiamenti, aumentando il senso di rabbia dei genitori, che nel frattempo decidono di riunirsi per confrontarsi su quanto accaduto. «Più di dieci genitori hanno segnalato la questione al dirigente scolastico. Abbiamo chiesto di trovare una soluzione pacifica, che potesse mettere d’accordo tutti», aggiunge uno dei genitori.
La protesta
Poi, negli scorsi giorni, l’ennesimo episodio, la goccia che ha fatto traboccare il vaso: una lite furiosa con una collega avvenuta proprio davanti ai bambini della classe. «Urla, scenate... tutto davanti ai nostri bimbi che l’hanno presa male, alcuni sono scappati fuori piangendo. Quindi abbiamo deciso di passare ai fatti, di protestare apertamente contro questa maestra». Ed ecco quindi che ieri, a scuola, non si è presentato nessuno. Venti banchi e sedie vuote. Un silenzio che è valso più di mille parole. «Non è stata una decisione semplice, tra impegni lavorativi e familiari mettere d’accordo tutti è complesso. Ma c’è stata unità di intenti e così nessuno si è presentato a scuola», conclude il genitore. Un segnale forte, tanto che nelle ore successive il dirigente scolastico del comprensivo ha deciso di accogliere le loro richieste e prendere una decisione forte: la maestra non insegnerà più a quei bambini e sarà trasferita.