Gazzetta di Modena

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La tragedia

Scappa dai carabinieri e travolge un’auto con una coppia a bordo: muore il marito, ferita la moglie


	L'incidente e la vittima, Bruno Ansaloni
L'incidente e la vittima, Bruno Ansaloni

Bruno Ansaloni ha perso la vita a San Matteo della Decima: aveva 56 anni e gestiva un’azienda agricola a Sant’Agata Bolognese. Ad ucciderlo lo scontro con una Bmw guidata da un 22enne fuggito a piedi ma poi fermato da carabinieri a casa

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BOLOGNA. Un uomo di 56 anni è morto nella notte tra sabato 31 maggio e domenica 1° giugno. Si chiamava Bruno Ansaloni e aveva un’azienda agricola a Sant’Agata Bolognese (dove viveva), al confine con la provincia di Modena. Erano circa le 2 e si trovava a bordo della sua auto, assieme alla moglie, nei pressi di San Matteo della Decima, frazione di San Giovanni in Persiceto, nel Bolognese.

La tragedia

La coppia è stata travolta da una Bmw guidata da un 22enne di origini straniere. Il giovane, assieme ad altri due ragazzi, era fuggito a tutta velocità senza fermarsi all’alt dei carabinieri di San Giovanni in Persiceto, che si erano messi al loro inseguimento. Lo scontro tra le due auto è avvenuto nei pressi di un incrocio ed è stato violentissimo: per Bruno Ansaloni, seduto sul sedile del passeggero, non c’è stato nulla da fare, mentre la moglie ha riportato gravi ferite ed è ora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Maggiore di Bologna, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico. I due, stando a quanto appreso, stavano andando a prendere la figlia a una festa. «Questa notizia ha sconvolto tutti – ha detto il sindaco di Sant’Agata Bolognese, Giuseppe Vicinelli –. Bruno Ansaloni era molto conosciuto, molto inserito anche nella vita della parrocchia. Era un imprenditore agricolo e vendeva i suoi prodotti anche al banchetto del mercato del giovedì. Una bravissima persona lui e una bellissima famiglia la sua, con due figli, molto inserita nelle attività sociali, parrocchiali e imprenditoriali».

La ricostruzione

In base a quanto ricostruito, lo scontro è avvenuto dopo che le forze dell’ordine avevano tentato di inseguire la Bmw lanciata a tutta velocità, per diversi chilometri, con sirene spiegate e luci accese, provando ad allertare del pericolo gli automobilisti alla guida sulle strade di San Matteo della Decima. Subito dopo lo schianto, l’automobilista 22enne ha abbandonato il mezzo per tentare di scappare a piedi. Nel frattempo, i carabinieri sono riusciti a fermare gli altri due che viaggiavano sulla stessa auto. Risaliti al conducente, residente a Castello d’Argile, in provincia di Bologna, i militari lo hanno raggiunto a casa e fermato per omicidio stradale.

La rabbia del sindaco

Proprio il sindaco di Castello d’Argile, Alessandro Erriquez, su Facebook ha commentato l’accaduto senza mezzi termini: «Dolore e rabbia per quanto accaduto stanotte. Un padre di famiglia è rimasto ucciso e la moglie gravemente ferita, per mano di un'auto in fuga dai carabinieri, con persone di Castello d'Argile già note alle cronache giudiziarie. Ho chiamato il collega di Sant’Agata bolognese, Giuseppe Vicinelli, per esprimere vicinanza a lui, alla sua comunità, alla famiglia della vittima che viveva nel suo territorio. Ho parlato anche con vertici delle forze dell'ordine per ribadire la necessità di interventi incisivi e radicali su situazioni note e segnalate da tempo. Farò altrettanto su tutti i tavoli istituzionali. Ha perso la vita una brava persona, per mano di persone che non godono della stessa virtù. È inaccettabile. È arrivata l’ora di azioni forti, in termini di prevenzione e repressione. Noi sindaci non ci giriamo mai dall'altra parte. Vediamo le cose e le segnaliamo, collaboriamo. Se la normativa ce lo consentirà, saremo anche pronti ad assumerci responsabilità dirette. Quello che devasta è il senso di impotenza».