Dopo più di un secolo di storia è fallita la coop Muratori San Felice
Fondata nel 1921 da 24 soci, il 13 marzo è stata sancita la sua fine dal Tribunale Situazione debitoria insostenibile e forti polemiche tra governance e lavoratori
SAN FELICE. Ci sono 24 firme in calce all’atto firmato dal notaio Giuseppe Borellini il 13 marzo 1921, e che sancì la costituzione della Cooperativa Muratori di San Felice sul Panaro. Tutti versarono le 100 lire richieste per sottoscrivere almeno un’azione della società. Ben 104 anni dopo la Coop Muratori di San Felice non c’è più: il 12 marzo scorso il Tribunale ne ha sancito infatti la liquidazione coatta amministrativa. Fin dai difficili anni dopo la Prima guerra mondiale, passando per la ricostruzione post 1945, il boom economico, lo sviluppo dell’edilizia negli anni Settanta, la diversificazione delle attività, quest’azienda edile è stata parte della storia di San Felice. Nel 2012 la sede di via Campo del Pozzo dovette essere abbattuta e ricostruita a causa del sisma.
L’attacco dell’ex vicepresidente
«Non sarà questo infausto epilogo – spiega in una lettera inviata alla Gazzetta l’ex vicepresidente della Cooperativa Muratori Marco Guicciardi – per certi versi annunciato, anticipato dal fallimento di un tentativo di concordato preventivo, a sminuire il ruolo che la cooperativa ha avuto sul tessuto locale lasciando tracce che definire indelebili non è un’esagerazione. Dal Monumento ai Caduti di San Felice sul Panaro, uno dei più grandi mausolei della Grande Guerra al di fuori di aree cimiteriali, progettato dall’architetto e scultore Aldo Roncaglia e realizzato a partire dal 1923, alla propria nuova sede sociale inaugurata nel 2015, direzionale tra i più iconici della provincia, caratterizzato da facciate ventilate in ceramica, di classe energetica certificata tra le più elevate e performanti della categoria e distinguibile per scelte architettoniche e cromatiche non scontate; fra questi due capisaldi una costellazione di edifici residenziali, recuperi e ristrutturazioni realizzati nel prosieguo dei decenni che hanno ospitato, e ospitano ancora, centinaia di famiglie plasmandone la vita quotidiana».
I debiti e le ultime governance
Dalla Gazzetta Ufficiale si apprende, oltre che della liquidazione coatta della cooperativa, anche che, «a quanto emerge dalla visura camerale aggiornata, effettuata d'ufficio presso il competente registro delle imprese, e dalla situazione patrimoniale al 31 ottobre 2024, allegata al verbale di revisione, si evidenzia una condizione di sostanziale insolvenza, in quanto a fronte di un attivo circolante di 6.005.331 euro, si riscontrano debiti esigibili entro l’esercizio successivo di 9.358.809 euro ed un patrimonio netto negativo di euro 3.119.628; il grado di insolvenza è rilevabile, altresì, da numerose azioni esecutive poste in essere da creditori». Guicciardi è durissimo nei giudizi sulle recenti governance della cooperativa, che avrebbero ostacolato soci lavoratori costringendoli a «onerose e defatiganti azioni legali». «Un irragionevole quanto inutile accanimento nei confronti di questo autentico capitale umano, in fondo l’artefice della storia della Cooperativa».
Le case costruite a Capo Verde
Qualche anno fa la Cooperativa Muratori ha costruito circa 500 unità immobiliari nell’Isola di Sal nell’arcipelago di Capo Verde, tramite una propria collegata locale che ha realizzato e portato a termine varie palazzine nell’importante località turistica di Santa Maria (oltre ad alcune opere pubbliche per la comunità, utilizzando manodopera locale). Ora di questo pezzo di storia di San Felice non resta più niente.
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