Al Gatto Verde di Modena tra i 100 migliori ristoranti al mondo: «Per noi è un orgoglio»
Il ristorante della chef canadese Jessica Rosval, all’interno della guest house di Massimo Bottura e Lara Gilmore “Casa Maria Luigia”, debutta al 92esimo posto della classifica generale di “World’s 50 Best Restaurant”: «Questo risultato è frutto di un pensiero collettivo»
MODENA. «È stato un momento intenso, quasi surreale. La prima cosa che abbiamo fatto è stata abbracciarci, tutti insieme, perché questo risultato non è mai il frutto di un singolo gesto, ma di un pensiero collettivo». Lo dice tutto d’un fiato la 40enne canadese Jessica Rosval, chef di Al Gatto Verde di Modena, ristorante della guest house Casa Maria Luigia di Massimo Bottura e Lara Gilmore a San Damaso.
Il riconoscimento
Rosval e il suo staff hanno reagito così alla notizia della entrata del locale nella graduatoria dei 100 migliori ristoranti del mondo secondo il ranking del “World’s 50 Best Restaurants”. Se Bottura con la sua Osteria Francescana in centro storico si è classificato al primo posto della World’s 50 nel 2016 e nel 2018 ora Al Gatto Verde debutta subito al 92esimo posto generale. Quello modenese è l’unico indirizzo italiano a oggi presente nel ranking, in attesa che il 19 giugno a Torino siano svelati i primi 50 posti dell’importante riconoscimento.
La squadra
«Al Gatto Verde – prosegue Jessica, nel gruppo della Francescana Family dal 2013 – non esiste una linea tra cucina e sala: lavoriamo come un corpo unico, con un’idea contemporanea di ristorazione dove chi accoglie e chi cucina condividono lo stesso linguaggio, gli stessi valori. La stella verde, la stella rossa (ottenute lo scorso anno a Modena per la Michelin, ndr) e ora questo riconoscimento internazionale ci dicono che si può essere radicali e gentili, radicati e aperti, rigorosi e accoglienti. È un traguardo che ci riempie di orgoglio, ma che sentiamo soprattutto come un nuovo inizio, con più responsabilità e con la stessa voglia di continuare a sognare».
Il futuro
Anni fa nessuno poteva immaginare un servizio di hôtellerie e di ristorazione nella assolata – o nebbiosa d’inverno – campagna modenese. Nessuno tranne Massimo Bottura, la moglie manager Lara Gilmore e il loro gruppo, tra cui appunto Rosval che si volge subito verso il futuro: «Il futuro per noi non è una meta, è un cammino. Un passo alla volta, senza fretta ma con intenzione. Al Gatto Verde continueremo a coltivare un’idea di ristorazione che unisce eccellenza gastronomica e responsabilità sociale, ricerca e calore umano. Vogliamo che resti un luogo dove si mangia bene, ma soprattutto dove ci si sente parte di qualcosa che ha un senso. Il Gatto Verde continuerà a muoversi: curioso, libero, affamato di futuro. Insieme, sempre in squadra. Con il cuore acceso, come la brace».
Il menù
Già, perché Jessica e il suo staff cucinano tutto sulla brace e basta leggere alcuni dei piatti del menù degustazione “Chiaroscuro” (170 euro) per farsi venire l’acquolina in bocca: Bouillabaisse (frutti di mare, zafferano, arancia), Argo Verde (farfalle emiliane, ragù di limone e piselli, burro dell’Appennino), Agnello del nuovo mercato (suya di nocciole, yam, albicocca), Borlengo in bloom (pecorino di fossa, miele, fiori), dolce Chiaroscuro (caramello al carbone, pepe nero, frutto della passione) e numerosi altri. «Il nostro menù – conclude – continuerà a evolversi, proprio come un fuoco che non si spegne mai, ma cambia forma a seconda di ciò che arde. Per noi il barbecue contemporaneo non è una griglia, è un linguaggio: una maniera primordiale e insieme sofisticata di cuocere, raccontare, evocare. Le novità in arrivo seguiranno questa linea, spingendosi ancora più in là nella ricerca di sapori profondi, ancestrali, ma vestiti di leggerezza, eleganza e intelligenza».
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