Presi rapinatori di 14 e 16 anni: sono accusati di 15 colpi sui bus
Aggredivano i coetanei con spray e botte per farsi dare i soldi
FINALE EMILIA. Rapinavano i coetanei sugli autobus e nei cortili delle scuole, minacciandoli verbalmente e fisicamente con spray al peperoncino, mani al collo e spintoni per farsi consegnare soldi e oggetti di valore. Per questo motivo, due ragazzi minorenni di origini marocchine e residenti a Finale sono stati arrestati venerdì pomeriggio dai carabinieri di Finale e portati in due diverse comunità per minori. Per loro l’accusa è di rapina continuata in concorso. È l’epilogo momentaneo dell’ormai – purtroppo – famosa baby gang di Finale, che nel giro di quattro mesi (tra gennaio e aprile di quest’anno) ha seminato il panico tra le strade della Bassa aggredendo decine di giovani studenti.
I tanti episodi
Il loro modus operandi era pressoché sempre lo stesso: i giovanissimi individuavano le loro vittime sulla corriera della linea 410 che dalle scuole superiori di Finale – quindi dagli istituti Calvi e Morandi – viaggia in direzione Modena. Ed è proprio a bordo del pullman, infatti, che si è verificata la maggior parte delle rapine, episodi che hanno spaventato e traumatizzato studenti e famiglie. Anche se qualche volta i due ragazzi – un quattordicenne e un sedicenne – hanno agito pure nelle immediate vicinanze degli istituti scolastici. In tutto i militari hanno contato una quindicina di rapine messe a segno dalla coppia per un bottino di poche decine di euro.
Custodia cautelare in comunità
I due adolescenti, però, non agivano da soli: per questo motivo continuano le indagini dei carabinieri, coordinati dal pm Emiliano Arcelli, per individuare ulteriori complici, minorenni e maggiorenni. Questo sia attraverso la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona che l’ascolto delle vittime e dei testimoni. Non solo. Resta da capire anche cosa diranno i due minorenni in fase di interrogatorio, se decideranno di avvalersi della facoltà di non rispondere oppure se daranno una loro versione dei fatti. Per loro, il gip del tribunale dei minorenni di Bologna, Chiara Alberti, ha disposto un’ordinanza di custodia cautelare in comunità, dove i due rimarranno fino al processo.