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Platis attacca l’Ausl di Modena: «Vogliono chiudere il 118 a Fanano»

di Mattia Vernelli

	Il Cau di Fanano al centro delle nuove strategia dell’Ausl
Il Cau di Fanano al centro delle nuove strategia dell’Ausl

Il direttore Brunetti replica: «I mezzi di soccorso avanzato rimangono disponibili, si darà una risposta mirata»

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FANANO. «Con un comunicato fumoso l’Azienda Usl sta coprendo il vero cambiamento per le aree montanare: toglieranno il medico dell’emergenza di Fanano attivabile dalla centrale operativa 118». È Antonio Platis, vicecoordinatore regionale di Forza Italia, ad alzare la voce sulla rivoluzione promossa da Ausl che coinvolge anche l’alto Appennino modenese.

«Non rinnovata la convenzione su Fanano»

I Cau (Centro di Accoglienza e Urgenza) diventeranno Ambulatori di Bassa Complessità, centri in cui sarà integrata la medicina generale. Al contempo, ci saranno novità anche per quanto riguarda il personale medico a supporto del 118. Ma l’Ausl smentisce tale tesi. Relativamente ai medici operativi attualmente a Fanano di supporto al 118, Massimo Brunetti, direttore del Distretto sanitario di Pavullo, specifica: «Non sono “medici 118” del Dipartimento di emergenza urgenza innanzi tutto, ma medici di emergenza territoriale, quindi non si toglie nulla al sistema Set 118 come lo intendiamo noi, perché i mezzi di soccorso avanzato rimangono disponibili sul territorio. Non è stata rinnovata quella convenzione su Fanano perché a fronte dei dati di intervento non garantiva valore aggiunto a un sistema che è già in grado di gestire i casi gravi tramite il pronto soccorso di Pavullo, automedica e integrazione dei mezzi esistenti sul territorio. Si è scelto di dare invece una risposta mirata alla casistica che si presenta su quel territorio, vale a dire potenziando la gestione della bassa complessità (urgenze e non), insieme ai medici di medicina generale, di cui si potenzia progressivamente il ruolo».

Il direttore aggiunge quindi che «bisogna uscire dalla logica che appena si cambia qualcosa stai per forza togliendo, ovvero privando i cittadini di un servizio. I servizi vanno adattati in base alla domanda e ai dati di attività». Il nuovo modello proposto da Ausl porterà all’evoluzione, a partire dall’autunno 2025, dell’attuale Cau di Fanano in due distinti Ambulatori di Bassa Complessità, gestiti dai Medici di Medicina Generale, nelle aree di Fanano-Sestola-Montecreto e Pievepelago-Riolunato-Fiumalbo, con tecnologie specialistiche (ecografi, elettrocardiografi, spirometri) e accesso anche per i turisti, in modo da offrire un servizio di maggiore prossimità in queste due aree. Questi ambulatori garantiranno una apertura diretta 12 ore al giorno e la possibilità di percorsi di risposta dedicati senza il passaggio dal Pronto Soccorso. Nelle restanti ore è previsto l’utilizzo di professionisti di continuità assistenziale.

Platis (FI): «Un colpo di spugna»

L’attività del pronto soccorso di Pavullo non subirà variazioni. Dal 1° luglio all’autunno 2025 sarà attivo un periodo transitorio con il mantenimento, per i bisogni urgenti non gravi, del Cau di Fanano e del servizio di Pievepelago nei giorni feriali, dalle 8 alle 20 e, compatibilmente con le risorse mediche disponibili, una copertura di area Fanano-Pievepelago della Continuità assistenziale dalle 20 alle 8 nei giorni feriali e nelle 24 ore nei prefestivi e festivi, con accesso tramite il numero unico gratuito 800 032 032.

Ma Platis rilancia: «A quanto pare ci riprovano. Il direttore generale dell’Ausl Altini vuole copiare la precedente gestione Ausl e tenta di cancellare con un colpo di spugna il medico di emergenza di stanza Fanano. La notizia gira da oggi insistentemente e un comunicato dell’Ausl sembra confermarlo. Fino al 30 giugno nell’alto Frignano in caso di emergenze che richiedano un medico la centrale operativa 118 avrebbe inviato il medico di stanza a Fanano. Dal 1 luglio invece che succede? Sarà l’automedica di Pavullo a coprire tutto il Frignano?».

Platis ricorda inoltre che «già a marzo 2024, i vertici Ausl decisero di trasformare il Ppi (Punto di primo intervento) di Fanano in Cau, nonostante in provincia avessi spiegato che il personale in servizio al Cau non poteva “uscire” con il mezzo 118, tra l’altro appena donato. A seguito della nostra levata di scudi, l’assessore Donini e l’Ausl furono costretti a correre ai ripari ed inviare un secondo medico a Fanano». Oggi, conclude il vicecoordinatore di FI, «abbiamo fondatissimi sospetti che dal primo di luglio tutto il Frignano dovrà poggiare sulla sola automedica di Pavullo. L’Appennino, per giunta in questo periodo dell’anno, è molto più popoloso grazie ai turisti ed ai visitatori, non può essere lasciato così scoperto. Il quadrante è vasto, impervio e senza punto nascite».