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L’allarme del sindacato di polizia: «Modena ha problemi di sicurezza e tanti agenti fuggono dalla città»


	La Questura di Modena
La Questura di Modena

Roberto Butelli, segretario provinciale del Siulp, contesta le tante assegnazioni di personale all’ufficio Immigrazione

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MODENA. La città invoca risposte sulla sicurezza, ma tre nuovi agenti su quattro sono assegnati all’ufficio Immigrazione. Roberto Butelli, segretario provinciale del sindacato unitario lavoratori della polizia (Siulp), ha lanciato un allarme su una «fuga di massa» di agenti dall’ufficio e dalla città.

«Il Capo della Polizia spieghi»

Il Siulp ha annunciato a marzo che sedici dei ventuno nuovi agenti arrivati nel 2024 sono stati assegnati a tale ufficio. Tutto «per espressa decisione del dipartimento della pubblica sicurezza, in sostanza dal Capo della Polizia».

Si tratta del prefetto Vittorio Pisani, invitato dal Siulp a Modena «per incontrare i cittadini e spiegare perché mai le varie attività dell’ufficio Immigrazione sono più importanti del cercare di prevenire i reati o per scoprirne gli autori e assicurarli alla giustizia».

Diciotto agenti con le valigie in mano

La decisione è stata riferita al Siulp dal questore Donatella Dosi. Il sindacalista ha esposto i risultati dell’assegnazione nel breve periodo. «Molti degli operatori che sono stati assegnati all’ufficio Immigrazione stanno chiedendo il trasferimento interno o verso altre province, soprattutto perché non gradiscono quel tipo di impiego – ha aggiunto Butelli – A parte sei operatori che sono riusciti fortunosamente ad ottenere l’aggregazione ad altri uffici, altri sei operatori hanno formalmente chiesto di essere assegnati ad altri incarichi, in particolare alla Squadra Volante ma anche alla Squadra Mobile. Infine, ulteriori sei operatori hanno chiesto di cambiare provincia e potrebbero essere accontentati già ai prossimi trasferimenti del mese di settembre».

«Scelte poco comprensibili»

In base alle cifre esposte da Butelli, oltre quattro operatori della polizia di Stato su dieci sono insoddisfatti. «Complessivamente, su un organico di 39 operatori, ben 18 di essi desiderano fortemente di cambiare mansione – ha spiegato – indice del fatto che l’impiego presso l’ufficio Immigrazione è sgradito a molti operatori di polizia, soprattutto se imposto piuttosto che condiviso».

Il poliziotto-sindacalista ha definito le scelte «poco comprensibili, peraltro prese a Roma anziché a Modena». Il frutto di prediligere l’ufficio rispetto all’azione «risulta essere un desiderio di fuga di massa da quell’ufficio e da questa città».

Il ragionamento prosegue e si sposta dalla Questura alla città. «Modena ha innegabilmente problemi di sicurezza e di ordine pubblico, problemi che hanno mille sfaccettature – ha argomentato – tra le quali anche quelle di incentivare il personale a rimanere in questa città, magari anche svolgendo incarichi non particolarmente graditi, ma non di certo imponendo scelte acritiche ed autoritarie che nessuno di noi riesce a comprendere».

«Operatori in fuga»

Per Butelli «le scelte calate dall’alto penalizzano in particolare il controllo del territorio e la polizia giudiziaria, ma è tutta la Questura a risentirne».

Il sindacalista ha ribadito che la scelta si rivela «irrazionale vista la fuga degli operatori assegnati, comportando un inevitabile dispendio di energie e professionalità».