Gazzetta di Modena

Modena

Il giallo in strada Cavo Argine

Cadavere trovato nel canale, è ancora mistero: le indagini e cosa sappiamo

di Daniele Montanari

	Il canale in cui è stato trovato l'uomo
Il canale in cui è stato trovato l'uomo

Morto da giorni, non si sa chi sia perché era senza documenti: è un uomo apparentemente sui 40 anni che non presenta traumi, sull’erba ci sono tracce di camminamento. La svolta potrebbe arrivare dall’analisi del telefono, trovato nella tasca dei pantaloni

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MODENA. Un uomo morto da giorni, trovato riverso in mezzo all’acqua del canale. È giallo su quanto è stato scoperto venerdì sera – 20 giugno – a Modena: al momento restano aperte tutte le ipotesi, in attesa del referto dell’autopsia.

La tragica scoperta

Erano le 21.15 circa, siamo a metà circa di Strada Cavo Argine, zona Torrazzi. Un passante buttando l’occhio nel profondo fossato che fiancheggia la strada, la cui visuale è ridotta dalla presenza di fitta vegetazione, ha notato la presenza di qualcosa di strano, sembrava un corpo. Ed era un corpo, lo ha capito subito avvicinandosi. Ha quindi dato subito l’allarme, che ha portato sul posto il 118 e la polizia di Stato, con la squadra Volante e la Mobile, oltre ai vigili del fuoco. L’uomo era evidentemente morto da giorni: inutile qualsiasi tentativo di soccorso. Si presentava a pancia in su, in mezzo all’acqua del canale. Non molta in questo periodo, ma comunque almeno una trentina di centimetri, che insieme al caldo del periodo hanno accelerato le fasi di decomposizione: da subito l’uomo si è presentato di difficile riconoscimento, morto presumibilmente da 4-5 giorni. Ultimati i rilievi da parte della polizia – operazioni complesse, vista la delicatezza del caso: il nulla osta alla rimozione è arrivato solo verso l’1 di notte – il cadavere è stato recuperato dai vigili del fuoco, sul posto con anche l’autogru. A una prima ispezione esterna, effettuata da un medico, è apparso un uomo sui 40 anni di corporatura e altezza media, di carnagione bianca ma di etnia difficile da stabilire. Non aveva con sé infatti portafogli né documenti. La salma è stata quindi affidata alle onoranze di Gianni Gibellini, che l’hanno condotto in Medicina legale per tutti gli accertamenti necessari, a partire dall’autopsia, il cui conferimento incarico al medico legale è previsto per domani in Procura.

Le indagini

In queste prime fasi, la tragica fine di quest’uomo è un mistero completo, lasciando aperte diverse piste su cui gli investigatori della Mobile stanno lavorando senza sosta, sotto il coordinamento della Procura (pm Francesca Graziano). L’unica cosa che in questa fase sembra si possa escludere è che si sia trattato di morte traumatica: per quanto compromessa dalla decomposizione, la salma non presentava in apparenza segni di trauma. Nessuna ferita da arma da taglio o pistola. Questo però ovviamente non basta ad escludere la morte violenta, ad esempio per soffocamento. Ma la pista dell’omicidio sembrerebbe improbabile in questa fase, in base a un elemento su tutti: il fatto che in tasca all’uomo è stato ritrovato il cellulare. Nessuno avrebbe gettato un cadavere nel fosso lasciandogli il cellulare. Nell’erba alta che circonda il fossato nel punto in cui è stato rinvenuto il cadavere sono stati riscontrati segni di camminamento. È possibile dunque che l’uomo, in stato confusionale o in preda a un malore, abbia camminato sull’erba di fianco alla strada non accorgendosi del canale, scivolandovi dentro, senza riuscire a mettersi in salvo a causa dell’acqua. Acqua che nei giorni scorsi, con i temporali che ci sono stati che ne avevano innalzato il livello nel fossato, potrebbe aver ostacolato l’avvistamento del cadavere.l © RIPRODUZIONE RISERVATA